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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Sommacampagna / Via Roma

Verona, moglie è accusata di aver tentato di avvelenare il marito invalido: interrogatorio dal giudice

La difesa della donna di 68 anni che vive a Sommacampagna: "Sono innocente". A denunciarla per tentato omicidio fu la figlia dell'uomo. Le era stato contestato di aver somministrato dosi eccessive di farmaci

La Procura le contesta di aver tentato di avvelenare il marito somministrandogli una dose eccessiva di farmaci. Con l’accusa di tentato omicidio una 68enne veronese si è dovuta presentare in tribunale. Davanti al giudice la donna, che assiste da 40 anni il consorte, ha ribadito ancora la propria posizione: innocente. È stata lei stessa a chiedere un colloquio per spiegare ogni cosa e cercare di convincere il magistrato. Per oltre un’ora ha parlato della sua famiglia, del rapporto con il marito che era già ammalato quando si sposarono. Lei, dopo l’intervento di settembre dei sanitari del 118 per una difficoltà respiratoria dell’uomo, era stata arrestata ed era finita in carcere. Quel giorno, a Sommacampagna, i medici diagnosticarono un’intossicazione da farmaci e furono i carabinieri ad ipotizzare che fosse stata lei a farglieli assumere. Una dose eccessiva che avrebbe potuto ucciderlo.

Era stata la figlia a denunciare la 68enne di tentato omicidio ed è lei che se ne occupa da quando sono cominciati i guai giudiziari. Vivono in case separate e non si parlano più. Il rapporto conflittuale tra le due donne era noto da tempo ed è emerso anche durante il colloquio con il giudice. Si è discolpata dicendo che quel 3 settembre era rientrata a casa e aveva già notato le sofferenze del marito 75enne. Era scattata così la chiamata al 118. Sulla sentenza peseranno anche i documenti medici e finanziari presentati in aula. Da un lato le consulenze mediche avrebbero provato che le quantità di farmaci era minima e che l’intossicazione sarebbe stata provocata da un accumulo in corpo al marito. Dall’altro lato la gestione dei conti correnti (che erano stati interdetti alla figlia) e il presunto prelievo di consistenti somme di denaro. La 68enne si è anche difesa dall’ipotesi di aver allacciato un rapporto amoroso con il vicino di casa. Come spiegano i quotidiani locali, il verdetto si conoscerà in novembre.

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