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Cronaca Via Torricelle

Verona, mistero sul parere positivo del dimezzamento del traforo. Il Pd: "Nessun documento lo prova"

Il capogruppo in Consiglio comunale a Verona, Michele Bertucco: "A mia precisa richiesta gli uffici hanno risposto di non aver acquisito nulla e di non essere nemmeno a conoscenza delle dichiarazioni dell'assessore Corsi"

Dopo numerose discussioni, intere pagine sui quotidiani, polemiche, botte-e-risposta tra comitati di cittadini e assessori, quattro giorni fa sembrava essere arrivato il parere positivo dello studio Cancrini di Roma sulle modifiche al progetto del traforo delle Torricelle. Gli esperti erano stati chiamati a risolvere il “caso” del dimezzamento del tunnel, l’ormai famoso Passante nord da Poiano a Ca’ di Cozzi: non più a due canne ma una sola, giusto per partire con i primi pedaggi. In estrema sintesi, lo studio avrebbe giudicato “lieve” l’intervento: per questo non ci sarebbe bisogno di rimettere il progetto in discussione e avanzare un altro bando di gara. Insomma non si deve rifare tutto. Dopo 30 anni, dunque, sembrava avviata a soluzione la discussione sul traforo.

A quanto pare, tuttavia, il tanto atteso parere non sembra essere arrivato ufficialmente in Comune. È quanto segnala il Partito Democratico di Verona, il cui capogruppo in Consiglio comunale, Michele Bertucco: "Del parere dello studio Cancrini di Roma sul traforo a due tempi non c'è nessuna traccia in Comune. A mia precisa richiesta gli uffici martedì mattina hanno risposto di non aver acquisito nessun nuovo documento e di non essere nemmeno a conoscenza delle dichiarazioni dell'assessore Corsi in merito alla vicenda. Già l'anno scorso la giunta aveva fatto filtrare ad arte la voce, poi rivelatasi infondata, secondo cui il consulente si era espresso favorevolmente alla richiesta di realizzare prima una canna e l'altra in un secondo momento. Corsi ci vuol spiegare? Siamo di fronte ad un'altra bufala?".

A questo "giallo" si era aggiunto tempo fa quello dei finanziamenti. In ballo ci sono le fideiussioni bancarie che, secondo l'opposizione,  sarebbero difficilmente ottenibili vista la motivazione di costruire in due fasi per le difficoltà economiche della cordata di imprese che lavorano al traforo. Il sindaco di Verona, Flavio Tosi si era detto comunque ottimista sui problemi finanziari e aveva tirato in ballo la burocrazia romana. Sono attesi 53 milioni di euro dall’Autostrada A4. Questo, a detta del primo cittadino, è il più grosso nodo da risolvere.

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