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Verona, mense scolastiche "a rischio"? La relazione di Ulss, Comune e Agec: "Nulla da temere"

L'esposto del Movimento 5 Stelle di Verona fa tornare prepotentemente la discussione sulla qualità del cibo, esplosa dopo lo scandalo appalti nell'azienda municipalizzata. I dati: "Sette anomalie su 160mila pasti"

Non c’è nulla da temere, spiegano Ulss 20, Agec e Comune di Verona: le mense scolastiche sono sicure, pulite e il cibo che ne esce è di qualità. Almeno stando alle relazioni ufficiali da cui emergono gli esiti del monitoraggio, compreso quello ai centri di cottura. Come quello dell’Alpo, che in sei mesi ha sfornato oltre 273mila pasti (il 31,85% del totale in scuole ed ospedali). Come spiega L’Arena,

Nei giorni scorsi il Servizio di igiene alimenti e nutrizione dell'Ulss 20 ha diffuso una relazione all'Agec e al Comune nella quale si riferisce che per quanto riguarda i reclami riconducibili al centro cottura dell'Alpo «dal 14 gennaio 2014 al 23 aprile 2014 risulterebbero 7 segnalazioni di non conformità riferite a corpi estranei su un totale di pasti al mese in produzione oscillante fra circa 37 mila e 42 mila.
La localizzazione dei ripetuti inconvenienti in alcune mense scolastiche (Busti Mazza e Giuliari) suggerisce prudenzialmente un monitoraggio mirato da parte dell'ente appaltante in accordo con il gestore e la scuola, finalizzato a individuare e risolvere le criticità con adeguate soluzioni».

In base a questi conti, dunque, prendendo come media 40 mila pasti per 4 mesi, si sono avute 7 segnalazioni su 160 mila pasti, pari allo 0,0043 per cento. Nell'esposto presentato dai Cinquestelle si sostiene di 319 segnalazioni in generale. Se anche fossero tutte riconducibili allo stesso centro di cottura dell'Alpo, che serve 24 scuole, non si arriverebbe allo 0,2 per cento.

Secondo l’Ulss 20, comunque, non c’è pericolo nelle mense: sia per i cibo sia per l’eventualità che vengano chiuse per ragioni di salute pubblica. Dal canto suo Agec ha annunciato di aver già provveduto a sanzionare le eventuali inadempienze delle ditte. Come quella contro il raggruppamento temporaneo di imprese, Serenissima - Euroristorazione, con una penale di 6mila euro nell’agosto 2013 e una da 9mila in autunno dello stesso anno. L’accordo con Agec prevedeva che invece di versare soldi le ditte si occupassero di acquistare materiale per le scuole, in particolari le “Giuliari”. Nelle mense sono così arrivati nuove tavole calde (per il riscaldamento del cibo), formellini e cuscinetti caldi.

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