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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, meno 31 milioni da Roma, casse del Comune piangono: salgono le tasse, tagli agli assessori

Sforbiciate alle dotazioni per lo Sport, l'Itruzione e il Personale. Agsm non aiuta per la crisi della centrale idroelettrica. Tra Imu e Tasi il sindaco Tosi si aspetta di veder arrovare 137 milioni: "Nonostante questo abbiamo tra i tributi più bassi"

Se si parla di tasse si parla di “stangata”. Sembra una costante quella che tocca ai veronesi. A maggior ragione se ne parla alla luce dell’approvazione del bilancio di previsione 2014 da parte della Giunta di Flavio Tosi. Dopo aver fatto incetta di voti alle Europee, il sindaco è tornato alle prese con i problemi di Verona. Viste le difficoltà nel far quadrare i conti, sono arrivati altri tagli agli assessorati per compensare i mancati introiti da parte dello Stato. 2,2 i milioni che verranno risparmiati e che erano in dotazione ai settori: via 200mila euro all’Istruzione, 1,5 milioni sul Personale, via 400mila dallo Sport. Altri “spiccioli” verranno accumulati dalla diminuzione degli interessi passivi sui mutui.

Il bilancio è di 311 milioni di euro, praticamente lo stesso della gestione 2013, scorporati i milioni di tagli previsti quest’anno. Ciò che cambia, sensibilmente, sono i soldi in arrivo da Roma. Che in realtà non arrivano. Il sindaco Tosi parla di 31 milioni in meno rispetto al 2013, e 27 di questo sono relativi alle prime case. Inoltre, gli appelli e gli “inviti” ad Agsm per contribuire alle casse comunali sembrano non aver dato gli esiti previsti: la multiutility comunale verserà “solo” 4 milioni a Palazzo Barbieri e non 14, come l’anno scorso. 8 milioni in meno dovuti alla svalutazione della centrale di Salionze, causata dal tipo di energia prodotta, il cui prezzo non risulta più concorrenziale sul mercato. È lo stesso Tosi ad alzare la voce dopo aver fatto i conti in Giunta. Non sarà dunque una novità il fatto che per compensare i mancati introiti da Roma si andranno ad alzare le tasse in città.

IMU E TASI, IL COMUNE DIRADA OGNI DUBBIO: ECCO LE SCADENZE DELLE TASSE

“Ormai è diventato un meccanismo automatico, anche per il nostro Comune – spiega Tosi- che non solo è virtuoso, ma che è anche fra i capoluoghi con la tassazione complessiva più bassa: ogni volta che lo Stato taglia i trasferimenti ai Comuni, questi devono aumentare di pari importo la pressione fiscale locale, per evitare di penalizzare i servizi ai cittadini.

"Noi abbiamo un bilancio di spesa corrente che è in continua decrescita, continuiamo a diminuirlo mantenendo allo stesso tempo invariati i servizi sociali, che sono intoccabili. Ma in un quadro così complesso – continua Tosi - in cui lo Stato taglia 31 milioni di euro di trasferimenti da un anno all’altro, portandone via poi altri 48 di tasse sugli immobili (32 dal Comune e 16 dai proprietari di immobili di categoria D), saremo costretti ad aumentare le imposte per un importo pari al mancato trasferimento dello Stato. Da Imu e Tasi dovranno entrare 137 milioni, è questa la cifra su cui si regge il bilancio 2014 per cui incontreremo a breve le categorie economiche e i rappresentanti dei proprietari immobiliari, per illustrare loro la situazione finanziaria e confrontarsi su quelli che possono essere i margini di manovra, all’interno di una cifra complessiva che dovrà necessariamente rimanere invariata”. 

L'OPPOSIZIONE - Non molto d'accordo con il sindaco sono i deputati veronesi del Partito Democratico che ravvisano come "i tagli al Comune abbiano origine nel Governo Berlusconi. Per il 2014 - spiegano Vincenzo D'Arienzo e Diego Zardini - il taglio corrisponde per tutti i Comuni italiani a circa 6,5 miliardi e per le Province a circa 2,7 miliardi. Forse Tosi non lo sa, ma ad aprile abbiamo stabilito che i Comuni e le Province devono risparmiare sui contratti in essere sui servizi e sull'acquisto dei beni almeno il 5% rispetto al 2013 dando la possibilità di scegliere le modalità per ricontrattare gli accordi. Solo se non ci riusciranno, interverranno i tagli per 376 milioni per i Comuni e 563 milioni per le Province".

Continuano i parlamentari alla Camera del Pd veronese: "Siamo curiosi di vedere cosa farà Tosi, ovvero se ridurrà alcuni sprechi o farà pagare ai veronesi la sua inerzia. Dalle grida odierne, si capisce che ha già scelto. Anche per il 2015 sono previsti tagli consistenti. Tosi li affronterà o leggeremo lo stesso articolo anche l'anno prossimo? Nonostante tutto fosse conosciuto, Tosi non ha mai messo mano ai risparmi: consulenze, incarichi, avvocati pagati per le sue querele. Ha sempre preferito aumentare le tasse comunali e il prelievo Irpef e sempre con la stessa tecnica: prima le urla verso Roma, poi l'aumento e, quindi, continuare con gli sprechi di sempre".

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