Espulso dalla Turchia, ora Mattia Cacciatori rischia 7 anni di carcere

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato, ha ricevuto, a Palazzo Ferro-Fini, Mattia Cacciatori, il fotoreporter di San Giovanni Lupatoto arrestato il 6 luglio scorso ad Istanbul, mentre stava riprendendo la polizia che respingeva con lacrimogeni ed idranti il corteo di manifestanti che muoveva verso piazza Taksim.

Cacciatori era stato rilasciato dopo due giorni e mezzo ed espulso dal paese. "Proprio ieri - annuncia il fotoreporter a Ruffato - un giornalista turco mi ha comunicato che i giudici turchi intendono processarmi per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e per aver partecipato ad una marcia illegale, reati per i quali rischio 7 anni di carcere. Mi sento molto arrabbiato, perché stavo facendo solo il mio lavoro e loro hanno violato un principio democratico che è quello della libertà di informare. Provo anche - ha proseguito Cacciatori - un senso di impotenza di fronte a questo processo, a seguito del quale, se giudicato colpevole, non solo non potrò più entrare in Turchia, ma avrò problemi in tutti i paesi arabi, dove solitamente svolgo il mio lavoro di fotoreporter. Il nostro è un lavoro dove il pericolo, il rischio della vita è all'ordine del giorno, ma dove la passione e la voglia di fare informazione hanno il sopravvento sulla paura e per questo, malgrado questa mia vicenda o quella più tragica di alcuni colleghi, continuerò a svolgere". Ruffato, complimentandosi con Cacciatori, lo ha anche ringraziato per l'esempio che ha dato a molti giovani con il suo coraggio, la sua passione e il suo impegno, necessari oggi a tutti per potersi affermare nella vita.

FOTOREPORTER CACCIATORI LIBERATO DOPO DUE GIORNI DI GALERA