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Cronaca Bussolengo / Via del Lavoro

Verona, "Mani in alto, nessuno si muova": terrore in pieno giorno alla Popolare. Rapina da 10mila euro

Due malviventi in azione al Banco di via del Lavoro a Bussolengo. Verso l'orario di chiusura hanno assaltato mascherati la cassa minacciando i dipendenti con un coltellino. Indagini in corso: sarebbero italiani

Hanno colpito in fretta e furia urlando le fatidiche frasi, come nei film poliziaschi o i western: "Fermi tutti", "Mani in alto", "Apri la cassa". Attimi di vero terrore anche per i modi minacciosi, alla Banca Popolare di Verona e Novara in via del Lavoro, a Bussolengo. Impietriti i pochi dipendenti rimasti nella filiale alle 13e30, a ridosso dell'orario di chiusura, per la rapina commessa da due uomini travisati. Uno di loro, mascherato con una parrucca bionda, ha estratto un taglierino con lama di una decina di centimetri ed è saltato oltre al bancone, in direzione della cassa. Accanto a lui un dipendente non ha potuto far altro che permettere al furfante di arrivare al contante, si suppone almeno 10mila euro, per poi assistere alla sua fuga.

Con il rapinatore anche un complice, rimasto fuori dalla banca a fare da "palo", e coperto da un passamontagna. In pochi minuti i due sono entrati hanno compiuto la razzìa e hanno svoltato l'angolo, scappando a tutta birra a bordo di un'utilitaria. All'arrivo dei carabinieri si è proceduto con la raccolta delle testimonianze e dei rilievi di rito per impronte e acquisizione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. Caccia dunque ai malviventi: media corporatura e dall'accento non particolamente distinguibile. Si sospetta siano due italiani, almeno dalle poche parole, urlate, che hanno pronunciato. Indagano gli uomini della Compagnia di Peschiera, comandata dal capitano Francesco Milardi, ex responsabile del Nucleo investigativo provinciale di Verona.

RICERCATO - Da Peschiera arrivano anche notizie di un arresto di un latitante internazionale. Durante i controlli ordinari nelle zone residenziali organizzati dalle pattuglie dei carabinieri per il contrasto di furti nelle case, è stata fermata una Bmw 320 di colore nero con targa inglese con quattro persone a bordo, tutte di nazionalità rumena. Alla vista dei militari si erano dati precipitosamente alla fuga, inseguiti e bloccati poco dopo. Senza una meta precisa ne' una giustificazione sui motivi per i quali erano "a spasso" nei quartieri abitati di San Benedetto in Lugana, frazione di Peschiera, i militari hanno dovuto procedere all'identificazione. E' così emerso che uno di loro, 39 anni, era destinatario di un mandato di cattura internazionale per vari reati commessi in patria. Arrestato e condotto in carcere a Montorio, attende ora di essere estradato in Albania per scontare la pena.

Nei confronti degli altri tre connazionali è stato richiesto il foglio di via obbligatorio.

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