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Cronaca Centro storico / Via Cappello

Verona, lotta ai fotografi abusivi: "Aumentano e non pagano tasse"

La denuncia del Cna veronese. Sotto la lente i matrimoni, occasione di vero lavoro per i professionisti e ghiotta per gli abusivi, che approfittano della necessità degli sposi di contenere le spese

Molto spesso bussano addirittura alle porte dei negozi dei professionisti, chiedono loro informazioni su quanto costa un servizio, si informano insomma per poi rielaborare la loro offerta. Ormai i professionisti hanno imparato a riconoscerli". I fotografi professionisti pronti a dare battaglia nel veronese: l’abusivismo, anche in questo settore, dilaga, soprattutto nei matrimoni, dove, da che mondo e mondo, l’album di nozze è irrinunciabile. La denuncia parte da Cna Verona, Confederazione aazionale dell’Artigianato, che, tra le altre, rappresenta anche la categoria dei fotografi professionisti: in tutto sono 186 gli iscritti alla Camera di Commercio scaligera. “È difficile quantificare quanto abusivismo c’è in questo settore. Ma di una cosa siamo certi: è in aumento" spiega Ferdinando Marchi, segretario Cna Verona. Il fenomeno si sta espandendo a macchia d’olio, in un sottobosco di abusivi difficile da individuare e quindi difficile da estirpare. Sotto la lente i matrimoni: occasione di vero lavoro per i professionisti, occasione ghiotta per gli abusivi, che approfittando della necessità degli sposi di contenere le spese, propone loro offerte con costi naturalmente più bassi. 

"Di solito - espone Marchi - sono fotografi per passione e non di professione, che dal lunedì al venerdì magari sono funzionari, impiegati, hanno un lavoro e uno stipendio; ma al sabato e alla domenica si scatenano con macchina fotografica e obiettivo. Senza giudicare o meno la qualità e bellezza delle foto di un abusivo, se la crisi è crisi, cerchiamo almeno di non pestare i piedi a chi, fotografo, lo è di professione”. Il guadagno dell’abusivo è al 100%, mentre i costi, le tasse, sono pari a zero, a differenza dei professionisti con un negozio da portare avanti e che pagano regolarmente le tasse. “Molti fotografi improvvisati, mi riferiscono i nostri associati, non hanno nemmeno partita Iva – spiega marchi - : e così, gli sposi che vogliono risparmiare scelgono loro, che hanno un prezzo più basso e magari lavorano in nero. Non sono fotografi, sono dilettanti che mettono in pratica il loro hobby e ci guadagnano pure”.

Ma la qualità paga, sempre. “Anche il fotografo professionista si è adeguato ai tempi di crisi, e si cerca di venire incontro agli sposi offrendo loro un pacchetto “su misura”, a seconda quindi delle loro esigenze economiche. Meglio quindi scegliere la professionalità: chi fotografa per professione e non solo per passione è tenuto al rigore, a garanzia del cliente, rispetta gli orari dettati da questi e assicura la qualità del prodotto finale, seguendo gli sposi passo dopo passo – conclude Marchi -. Cosa può assicurare il fotografo abusivo, se non la sua parola? Se vuole fotografare, lo faccia pure. Ma, come tutti, allora deve pagare le tasse”.

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