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Cronaca Montecchia di Crosara / Via Alpone

Verona, insulti razzisti al calciatore 14enne di colore: l'allenatore fa ritirare la squadra dalla partita

Succede a Montecchia di Crosara, sul campo della società Valdalpone il cui presidente, Emilio Cavazza, ha deciso con il tecnico di far rientrare i propri giocatori dopo l’ennesimo insulto ai danni del ragazzo

Episodi razzisti contro un giovanissimo giocatore di colore dell’under 14. Evidentemente l’impeto offensivo di alcuni avversari non si fermano, nonostante l’età. Succede a Montecchia di Crosara, sul campo della società Valdalpone il cui presidente, Emilio Cavazza, ha deciso di ritirare la squadra dopo l’ennesimo insulto ai danni del ragazzo. A provocare le reazioni sarebbe stato, tra l’altro, un calciatore recidivo: lo stesso che aveva diretto una frase razzista contro colui che, per tutelarne immagine e privacy essendo minore, è stato chiamato “Mario”. Il caso di quest’ultimo era stato segnalato alla Figc, davanti ai tecnici della Lega nazionale dilettanti, due settimane fa. Come spiega L’Arena, il presidente aveva ricordato

«…che in entrambe le occasioni l'arbitro non aveva preso alcun provvedimento perché disse di non aver sentito gli insulti al nostro giocatore». «Prima dell'avvio della partita sono andato dall'arbitro e gli ho ricordato quello che era successo all'andata», spiega il presidente della Valdalpone, «l'ho avvisato che se la cosa si fosse ripetuta non avrei esitato a ritirare la squadra. Al sottoscritto non interessa la posizione in classifica, ma l'affermazione dei valori che compongono il codice etico che chiediamo a tutti i tesserati di applicare. Poi sono andato anche dal mister della squadra ospite e gli ho ricordato l'episodio». «All'andata», aggiunge Cavazza, «il giocatore che aveva insultato Mario era stato sostituito».

Mario aveva reagito ed era uscito fuori dai gangheri mostrando il pugno all’avversario, senza ulteriori conseguenze. Sperava di non rivedere lo stesso calciatore alla seconda partita. Invece se l’è ritrovato davanti e gli insulti sarebbero ripartiti. La partita di calcio è durata 15 minuti: un contatto tra i due, l’offesa razzista e l’allenatore ha richiamato tutti i giocatori nello spogliatoio. L’arbitro, che poi si sarebbe detto dispiaciuto per non aver assistito al secondo episodio, ha espulso come da regolamento capitano e vice capitano che salteranno qualche giornata di squalifica all’inizio della prossima stagione. Infuriato a dir poco è il presidente Cavazza, come riporta il quotidiano locale

«L'arbitro era stato avvisato prima dell'inizio del gioco, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione. È evidente che se un giocatore intende offenderne un altro non lo fa nei pressi dell'arbitro». «Qui il problema è un altro», considera amaramente Cavazza, «non possiamo aspettare che l'arbitro senta e intervenga, bisogna che le società lavorino sui valori ed educhino i loro ragazzi».
Cavazza non ha alcun ripensamento sulla decisione presa: è determinatissimo a tenere questa linea, «non fosse altro che per vedere se a furia di squalifiche, per le quali ricorreremo a tutti i livelli, e a furia di ritiri, questi fatti smetteranno di passare inosservati».

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