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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Verona, Fondazione Arena, nuovo sovrintendente? Non proprio: Girondini sarebbe in riconferma

Le indiscrezioni vedono il sindaco Tosi puntare sull'attuale numero uno dell'ente lirico scaligero che aveva espresso più volte l'intenzione di lasciare a "nuove" personalità. Erano arrivate 34 candidature dopo la pubblicazione del bando

Dopo le indiscrezioni degli scorsi giorni e le polemiche dall’opposizione in Comune, la nomina alla Sovrintendenza della Fondazione Arena sembra poter essere riconfermata a Francesco Girondini. Lo spiega il Corriere di Verona raccontando il colloquio privato tra il sindaco Flavio Tosi e lo stesso funzionario. Più volte Girondini avrebbe confessato di voler lasciare la Fondazione ma nelle ultime ore la sua intenzione sarebbe mutata, spingendolo verso un timido Sì. Le nomine per riformare il vertice dell’ente lirico erano stato al centro del dibattito, anche politico, degli ultimi mesi. Girondini avrebbe espresso la volontà di lasciare per “motivazioni personali” e “lavorative” e così si erano susseguite discussioni sul possibile sostituto. Lettere e appelli anche dalla minoranza che probabilmente non sarebbero servite. Lo stesso Tosi aveva deciso di far pubblicare un bando sul sito della Fondazione per alimentare proposte e curriculum da vagliare.

Le candidature sono state 34, tra cui quelle pervenute da noti esponenti della politica e dell’economia locale. Come l’ex assessore alla Cultura, Gian Luca Darbi, l’ex segretario generale dell’ente, Angela Spocci e il commercialista Enrico Ghinato, ex numero uno del parco divertimenti “Gardaland” e socio di “Aquardens”. Dopo l’esamina erano stati 5 i nomi ritenuti “papabili”: oltre a Ghinato anche Piero Marenghi, amministratore delegato di Sky Classica, il baritono Domenico Balzani, Claudio Migliorini, direttore amministrativo-finanza della Scala di Milano e Mauo Meli, sovrintendente del Teatro di Cagliari. A questi nomi si sarebbe poi aggiunto quello del direttore tecnico della “Royal Opera House” di Londra, Stefano Pace, appoggiato peraltro dal Pd locale.

La Fondazione Arena, entro il 31 dicembre 2014, si era trovata a dover attuare uno statuto in base alla nuova legge di regolamentazione delle Fondazioni. Nell’articolato c’era appunto anche il rinnovo dei vertici, non più nominati “dall’alto” (ossia dal sindaco) e poi vagliati dal Consiglio d’amministrazione. Il Cda è stato sostituito da un Consiglio d’indirizzo formato da sindaco, rappresentanti dell’amministrazione comunale (Marco Pezzotti da Verona e l’ex vicesindaco di Negrar, Sergio Cinquetti, l’ex sindaco di Negrar Alberto Mion e Massimo Ferro, già parlamentare di Forza Italia), da un massimo di due privati cittadini, da un membro della Regione (ancora da stabilire) e da uno del Ministero. L’intesa sul successore di Girondini dovrebbe essere approvata comunque bipartisan, tra le forze politiche cittadine. I tre nomi passeranno poi al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che farà la sua scelta.

"PIETRA TOMBALE SULLA FONDAZIONE" - "Indiscrezione" che non è passata inosservata e su cui si è scagliato il Partito Democratico di Verona che "esprime preoccupazione per le notizie sull'ipotesi di una riconferma di Girondini". "Se così fosse - spiegano il segretario provinciale Alessio Albertini e la segretaria cittadina Orietta Salemi - sarebbe l'ennesima "non scelta" da parte di Tosi, la dimostrazione di uno stallo nella gestione della città che denunciamo da mesi e che sta facendo male a Verona. Si rischia davvero di dover mettere una pietra tombale sopra la Fondazione. Verona, città della cultura, perderebbe il suo principale motore culturale e il sindaco ne sarebbe tra i principali responsabili: come può infatti Francesco Girondini essere la persona giusta per risanare una situazione disastrosa che in questi anni di gestione ha forse contribuito a creare e certamente non ha saputo impedire? Ricordiamo, a titolo di esempio, la fallimentare esperienza del museo della lirica Amo, di cui è amministratore unico,e i rapporti mai chiariti tra Fondazione e Arena Extra, di cui pure è amministratore unico".

Continuano Albertini e Salemi: "Anzichè ostinarsi a scegliere da solo il nuovo sovrintendente, pescando sempre i soliti nomi dai soliti ambienti, Tosi condivida con il Consiglio di Indirizzo, l'unico ad averne statutariamente il potere, la nomina, selezionandolo in modo trasparente e secondo criteri di reale competenza tra coloro che hanno presentato domanda attraverso il bando pubblico".

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