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Cronaca Borgo Trento

Fevoss Verona sponsorizza un monumento alla città, ma ha bisogno di altri sostenitori

S'intitola “Vortice d'Amore” e ne è autore lo scultore Nicola Beber, che ha dedicato l'opera alla fraternità. Il progetto è già sulla carta, ma per realizzarlo serve un sostegno economico a favore della onlus

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeronaSera

Un monumento alla fraternità: segno, tangibile, di ringraziamento per i gesti di silenziosa operosità che hanno accompagnato il cammino dei volontari di Fevoss - Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario al fianco delle persone in difficoltà. E, più in generale, un omaggio al mondo della solidarietà veronese perché possa essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni. Al momento, per la onlus, l'opera monumentale che dovrebbe essere realizzata in bronzo e pietra bianca, il cui titolo è "Vortice d'Amore", rimane soltanto un sogno da realizzare: è, infatti, ancora in attesa di sostenitori che con generosità possano contribuire economicamente alla sua realizzazione.
"Sullo spartitraffico all'inizio delle vie XX Settembre e San Nazaro, vicino a Piazza XVI Ottobre e alla sede di Fevoss, vorremmo collocare una scultura che rappresenta il sentimento di gratitudine perenne verso ogni persona che, in maniera disinteressata e gratuita, ha testimoniato e continua a testimoniare con la sua vita il valore della solidarietà umana e civile" anticipa il presidente Alfredo Dal Corso. "Dopo la serie di furti che hanno colpito la nostra associazione - prosegue -, sentiamo ancor più il dovere di rinnovare il messaggio di fratellanza di cui l'opera vuole essere espressione. Rimarrà una sfida visibile, per esortarci ad avere sempre fiducia nel domani, finché si incroceranno le mani di uomini e donne di buona volontà".
Il progetto pensato per la città nello storico quartiere di Veronetta, oggi crocevia di differenti culture, è già sulla carta: è stato ideato, gratuitamente, dallo scultore Nicola Beber che si occuperà anche dell'eventuale realizzazione quale omaggio per il 25° anniversario di fondazione della onlus. "Un riconoscimento al cittadino solidale che in ogni epoca, fino ai giorni nostri, tenendo fede ai valori umani e cristiani, si è impegnato nel gratuito servizio alla comunità. Come fecero spontaneamente i nostri padri, anche senza appartenere al moderno volontariato" precisa Dal Corso.

L'OPERA. Rappresenta la sagoma di una grande mano aperta. "È la grande mano di Dio, della Provvidenza in generale, che sostiene altrettante mani generose. Sono in tutto sedici: si incontrano, intrecciano, sostengono l'una con l'altra nel vortice delle buone azioni fino a ricreare il movimento benefico del volontariato" descrive nei dettagli l'artista. Sono mani generose, aggiunge, da prendere ad esempio nell'agire quotidiano. Infatti, dice, "la solidarietà anonima è occasione di riscatto e innalza l'animo umano verso il prossimo, rappresentato dalle mani che si dischiudono. Una metamorfosi che culmina nella forma di una colomba, simbolo di pace, con le ali spiegate". Come richiama il titolo stesso dell'opera, è un "Vortice d'Amore": messaggio universale di partecipazione e fratellanza fra i popoli del mondo.
Il monumento, che una volta ultimato raggiungerà l'altezza totale di circa 2,60 metri, prevede una parte in bronzo statuario realizzato con la tecnica della fusione a cera persa. Poggerà su un basamento in pietra bianca, a forma di sfera, che simboleggia il mondo e l'intera umanità.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Verona ha già approvato il progetto. Non resta, quindi, che procedere con la fusione vera e propria dell'insieme: verrebbe realizzato a Dossobuono, nella storica e prestigiosa fonderia artistica dei Fratelli Folla.

RACCOLTA FONDI. Al Centro di Santa Toscana, sede centrale della onlus, diverse persone si sono già mobilitate per raccogliere offerte in favore della realizzazione dell'opera. Tra queste c'è anche Mario Bissoli, volontario del gruppo Fevoss di Gazzo Veronese con il vezzo dei componimenti in rima e per questo conosciuto come il "poeta contadino", che ha messo a disposizione mille copie del suo libro "Dalla terra al cielo... con un volo di 365 sms" a sostegno della realizzazione della scultura. È una raccolta di messaggi che Bissoli, oggi attivo tra gli Amici del Cenacolo di Berto Barbarani, ha selezionato tra le centinaia che da qualche anno invia, periodicamente, alle persone a lui più care. Frasi brevi, digitate sulla tastiera del telefono cellulare, ma dal taglio originale e soprattutto dettate dal cuore. Un "tiramisù" per ogni giorno dell'anno, precisa l'autore, per invitare alla riflessione o affrontare la giornata nel migliore dei modi. Chissà che questo ottimismo non possa essere di buon auspicio per la realizzazione del monumento.
Donazioni in favore di Fevoss onlus si possono effettuare attraverso il 5 per mille (C.F. 93024890233). Tramite versamento bancario su Unicredit Banca - Agenzia Porta Vescovo IBAN: IT64U0200811704000005545465; versamento bancario su Banco Popolare di Verona e Novara - Agenzia Veronetta IBAN: IT48-I-05034-11711-000000004438; versamento su Banco Posta IBAN: IT66J0760111700000011903374.

Nicola Beber. Pittore e scultore, è nato a Verona nel 1970, dove ha frequentato il liceo artistico e si è diplomato all'Accademia di Belle Arti. Ha partecipato e organizzato esposizioni di scultura e pittura, personali e collettive. Ha ottenuto riconoscimenti per concorsi di grafica e pittura e per collaborazioni artistiche da parte di associazioni culturali, sociali e sportive.
La produzione artistica di Beber spazia dalla realizzazione di modellati bronzei di trofei per premiazioni sportive-artistiche sia nazionali che internazionali a statue per privati, sculture e monumenti di carattere pubblico, istituzionale e religioso. In particolare il gruppo scultoreo presso il Santuario della Madonna della Salette; i busti bronzei di E. Bernardi ai giardini comunali delle Colombare, di A. Fedeli nel salone dei ricevimenti del Municipio scaligero, di G. Mazzini alla Società Letteraria, di M. Bentegodi al Palazzetto dello Sport, delle Lavandare di Avesa alla sorgente del Lorì, di E. Salgari al Municipio di Negrar; scenografie teatrali per la stagione lirica dell'Arena di Verona. Per Fevoss ha realizzato la lampada votiva che l'associazione ha donato alla Basilica di San Zeno Maggiore. Ha eseguito decorazioni e pitture murali con affreschi e "trompe l'oeil", ritratti e dipinti a tecnica mista. Il tema scultoreo prevalente è ispirato dalle polene, simulacri apotropaici emersi dalla ricerca estetica dell'arte antica, con cui ha vinto un premio internazionale di scultura a Dubai.

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