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Cronaca Legnago / Via Ing. Pilade Riello

Verona, fatturati in calo per Riello: presentato il Piano industriale. Annunciati 71 licenziamenti

Chiesto anche il taglio dello stipendio. Si prevedono comunque investimenti di 22 milioni nei prossimi cinque anni e che entro il 2019 il gruppo ritorni a segnare più di 530 milioni di euro. I sindacati in allarme: via all'assemblea con i lavoratori

Una crisi a dir poco pesante per Riello. Mercoledì scorso si è tenuto l’incontro in cui la direzione aziendale ha presentato ai sindacati il Piano industriale 2015 – 2019. Sono stati annunciati 71 esuberi. E la notizia, come ovvio, non è stata presa bene. Riello Spa è gruppo industriale della termomeccanica che fattura in media più di 500 milioni annui e che ha chiuso il 2014 sotto questa cifra.

Ha stabilimenti a Lecco, Morbegno (Sondrio), Piombino Dese (Padova), Volpago (Treviso), Torun (Polonia), Cina e a San Pietro di Legnago dove oltre che esserci il sito produttivo dei bruciatori è presente la sede di tutto il gruppo. Nel 2014 gli addetti complessivi erano 998 di cui 448 solo nel sito della Bassa. "In questi ultimi anni l’azienda - spiegano i sindacati Cigil, Cisl e Uil in una nota congiunta - per far fronte alla crisi di mercato ha utilizzato Cassa integrazione ordinaria e attivato mobilità volontaria in tutti i siti italiani. La pesante situazione finanziaria, a settembre del 2013, ha spinto il gruppo ad iniziare una trattativa di vendita con il gruppo tedesco Viessmann. Facevano parte dell’ipotesi di cessione l’area delle caldaie murali con il marchio Beretta, Sylber e Vokera. L’operazione ora sembra ormai ad un epilogo negativo".

Il nuovo Piano industriale prevede il mantenimento dell’asset aziendale e nei prossimi cinque anni investimenti di circa 22 milioni di euro per rilanciare i prodotti e investire in ricerca. Si prevede inoltre che di qui al 2019 il gruppo ritorni a fatturare più di 530 milioni di euro. "Accanto a questi propositi - continuano i sindacati - ci è stato anche comunicato che, per mantenere un equilibrio economico finanziario, nell’immediato sarà necessario tagliare il personale e le retribuzioni. Nello specifico sono stati annunciati 71 esuberi nel sito di Legnago e disdettati accordi aziendali su parte economica per un importo complessivo annuo lordo di 6mila euro per dipendente".

"Noi abbiamo respinto i licenziamenti perché crediamo che attraverso l’utilizzo del contratto di solidarietà (ammortizzatore sociale) si possa mantenere l’attuale forza lavorativa, senza pesare totalmente sui costi aziendali, e mantenere professionalità che possono essere recuperate nei prossimi cinque anni, quando, a detta della stessa direzione aziendale attraverso il Piano industriale, si dovrebbe tornare a volumi di fatturato ante crisi del 2012". L'assemblea dei sindacati con i lavoratori è stata organizzata lunedì 26 gennaio.

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