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Verona, recupero Passalacqua: da settembre si costruiscono alloggi

Ulteriore tassello per il recupero delle ex caserme a Veronetta con lo stanziamento di 10 milioni di euro dalla Regione. Via dall'autunno a 24 appartamenti "sociali". La road map dei lavori

Una cinquantina di alloggi in affitto a canone "sociale", un costo di oltre 26 milioni di euro e un parco pubblico di 182mila metri quadrati. Sono i numeri del progetto che intende rivoluzionare la zona compresa tra le ex caserme Santa Marta e Passalacqua. E un ulteriore passo in avanti lo favorisce. E’ stato infatti sottoscritto il protocollo di intesa tra Comune, Regione Veneto e l'associazione di imprese Passalacqua per il finanziamento di 10 milioni di euro all'edilizia abitativa sovvenzionata e housing sociale. L’intervento prevede, appunto, la realizzazione di una cinquantina di alloggi, che verranno concessi in affitto a canone sociale e a canone calmierato, e relative opere di urbanizzazione, per un costo totale di 26milioni e 199mila, di cui 10 milioni quale contributo assegnato dalla Regione Veneto con fondi del Ministero delle Infrastrutture.

IL PROGETTO - Più precisamente, 32 nuovi alloggi di edilizia sovvenzionata saranno realizzati da Agec per un importo complessivo di otto milioni e 678mila euro. I lavori partiranno all’inizio della primavera prossima, presumibilmente nel mese di marzo. Altri 24 alloggi di edilizia agevolata saranno realizzati dalll'associazione tempranea di imprese "Recupero Passalacqua", al costo complessivo previsto di 10milioni e 116mila euro. Anche in questo caso gli alloggi saranno concessi in locazione a canone calmierato, mentre i lavori partiranno entro quest’anno, presumibilmente fra settembre e ottobre.

Tutti gli alloggi saranno realizzati secondo le più moderne tecnologie costruttive antisismiche, in linea con le normative per il risparmio energetico, classe B. Saranno dotati di pannelli fotovoltaici per il solare termico, predisposizione per il raffrescamento estivo, riscaldamento a pavimento. Per entrambe le tipologie di alloggi il tempo massimo di costruzione previsto è di 24 mesi.
“Un intervento che unisce pubblico e privato –commenta il sindaco Flavio Tosi- nella riqualificazione di questo straordinario compendio che, dopo decenni in cui si è parlato del suo recupero, rischiava di rimanere in disuso e abbandonato al degrado. Il programma di riqualificazione avviato dall’amministrazione comunale permetterà un importante salto di qualità alla città di Verona e in particolare a Veronetta, un quartiere che, dopo un lungo periodo di difficoltà e di problemi sul fronte della sicurezza, meritava questa importante occasione di riscatto”.

IL PARCO - Il vicesindaco Vito Giacino ha invece voluto fare il punto sulla tempistica dei lavori di realizzazione del parco urbano pubblico di 182 mila metri quadri che sta sorgendo nell’area. “Il progetto è iniziato nel 2011 – spiega Giacino- con la vendita ai privati, selezionati attraverso un bando pubblico europeo, di un decimo dell’area in cui realizzare edilizia residenziale. In questo modo il Comune ha potuto avviare i lavori di quello che diventerà uno fra i più grandi parchi urbani a valenza storico paesaggistica d’Europa, con 182 mila metri quadri di verde. L’intervento prevede anche il restauro e il recupero a fini culturali, didattici e sociali delle mura e del bastione delle Maddalene: ricordo che il progetto presentato dal Comune di Verona ha ottenuto un finanziamento europeo, trasmesso attraverso la Regione Veneto, di 1 milione 500mila euro, che consentirà di avviare entro breve tempo anche il recupero dell’ex Dogana ai Filippini".

"I lavori per il parco urbano –continua Giacino- proseguono spediti: la prima parte dell’intervento, pari a 20 mila mq, sarà completata entro l’anno e nel 2014 inizieranno i lavori della parte più consistente, che contiamo di terminare nell’arco di 24 mesi. A giugno è terminata la fase della bonifica dell’amianto, condotta sotto la supervisione di Spisal e Arpav e completata anche la fase della bonifica bellica in superficie, mentre siamo al 40% di quella interrata". E’ stata condotta una campagna archeologica che ha portato alla luce interessanti reperti di valore storico, dal periodo scaligero a quello asburgico, che resteranno all’interno del parco incrementandone la valenza culturale e l’attrattiva turistica. Particolarmente impegnativa è stata anche la fase preliminare della demolizione dei vecchi capannoni, che ha prodotto 250 mila metri cubi di detriti, che sono stati impiegati per rinforzare i sottofondi e per ricostruire nella posizione originaria i bastioni austriaci, abbattuti dai bombardamenti bellici e dalla successiva costruzione dei manufatti militari.

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