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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Zai / Viale della Fiera

Verona, la delibera sull'ipermercato in Fiera spacca il Consiglio: è ancora bagarre

Il sindaco cerca di tenere uniti i suoi ma ci sono le prime defezioni. Discordia sull'opportunità di vendere metà dei parcheggi per far spazio al centro commerciale. Tutto rimandato alla prossima seduta (la quarta)

Urla, confusione, interruzioni, chi decide di andarsene, chi abbandona il proprio gruppo. La nuova area commerciale davanti alla Fiera ha trasformato le discussioni in Consiglio comunale in bagarre, per l'ennesima volta. Tanto che i quotidiani locali parlano di "un prima" e "un dopo" rispetto alla pianificazione di vendita dello spazio parcheggi. Sono state tre ore di fuoco, a palazzo Barbieri ma la decisione è stata nuovamente rimandata. Ad essere precisi, tuttavia, qualcuno ha annunciato la sua scelta, anche se è quella di lasciare il gruppo a cui appartiene. Gianluca Fantoni, consigliere della Civica per Verona, che è passato al Gruppo Misto, in aperto dissenso con l'apertura al centro commerciale. Lui è l'unico a non aver partecipato al pranzo "politico" Lega Nord-Lista Tosi organizzato al ristorante "Al Calmiere" per cercare di serrare i ranghi e discutere delle ultime vicende (anche giudiziarie, vedi Agec e il vicesindaco Giacino) che hanno travolto l'amministrazione. Ma sulla Fiera, intanto, scende ancora il velo pietoso.

Quello di giovedì prossimo sarà il quarto Consiglio comunale che mette all'ordine del giorno il tema della vendita dell'area (secondo le stime provvisorie il parcheggio dovrà perdere circa la metà dei posti, sul totale dei duemila ora presenti). Il vicesindaco con delega all'urbanistica, Vito Giacino, ha intanto fatto sapere che la base d'asta di vendita sarà di 25 milioni di euro, e non 20 come inizialmente ipotizzato. Si fanno i conti dell'ipermercato che nascerà: gli 8500 metri quadrati dovranno ospitare lo spazio commerciale in cui il vincitore della gara dovrà obbligatoriamente far lavorare 120 nuovi assunti "esaminati" tramite colloqui in Comune.

Come spiega il Corriere Veneto, dai milioni che verranno incassati partiranno i progetti dei nuovi parcheggi che rivoluzioneranno Verona Sud: posti all'ex scalo merci, alla Genovesa, alla ex Centrale del latte, al raddoppio del Multipiano. In più la generale riqualificazione della zona, a favore dei residenti. Questo, almeno, secondo le intenzioni dell'amministrazione. I conti non tornano, invece, per i consiglieri di minoranza che anche mercoledì hanno mandato all'aria l'approvazione del progetto. Pd e Pdl hanno contestato il Piano secondo il contratto trentennale sottoscritto da Ettore Riello (presidente di Veronafiere) e Paolo Paternoster (del Polo fieristico) in cui veniva annunciata la gestione dei 2160 posti auto (tutti quelli attuali). E poi la guerre di cifre: secondo il capogruppo Pd Michele Bertucco i metri quadrati destinati ai centri commerciali sarebbero oltre 500mila mentre secondo Giacino il dato sarebbe riferito ai metri quadri totali, "non quelli in vendita".

IL DIBATTITO -Nessuno - ha detto il capogruppo Pdl, Daniele Polato nella relazione di minoranza - vuole quella struttura in quell’area. Inoltre vi sono una serie di considerazioni che vanno al di là della delibera stessa: il piano industriale della Fiera non è stato assolutamente rispettato nonostante la ricapitalizzazione. Nel piano industriale, votato dall’assemblea dei soci tra cui il Comune di Verona, c’era anche scritto che la Fiera aveva un fabbisogno di 15 mila posti d’auto, ma con questo provvedimento la stessa ne perde migliaia”.

Per i consiglieri del Pd Stefano Vallani e Luigi Ugoli “ci sono grossi interrogativi sulla volontà dell’zmministrazione di volere utilizzare quel suolo per attività commerciali. Non si può parlare di progettualità per la Verona del futuro: a Verona Sud sono solo colate di cemento con progetti che non dialogano tra loro e aree commerciali attrattrici di traffico. Ci si domanda perché l’amministrazione abbia necessità di approvare con interpretazione autentica qualcosa, la presenza di attività commerciali, che era già stabilito”.

“Se si voleva fare cassa su quell’area – ha aggiunto il consigliere del Pd Elisa La Paglia - si poteva proseguire con il polo finanziario. Anziché dire che si creano posti di lavori nuovi, si pensi a quelli che con la costruzione di questi centri commerciali vengono eliminati. Per il consigliere comunale Pd Damiano Fermo “Si pensa di approvare 8500 metri quadri di centri commerciali senza fare azioni per la mobilità sostenibile”.

“Il Piano degli interventi del 2007 prevedeva una crescita vertiginosa della popolazione – ha aggiunto il capogruppo M5S, Luca Mantovani - che non si è verificata. Non è sostenibile la continua realizzazione di centri commerciali; gli interventi concessi ai privati devono essere utili alla collettività, non si può accettare tutto per esigenze di bilancio. Il sistema dei negozi di vicinato invece oltre a favorisce il tessuto locale e le fasce deboli, garantisce l’economia locale”. “Si tratta– ha detto il consigliere M5S Gianni Benciolini - di interventi urbanistici con un enorme impatto ambientale e sociale”.

Per il consigliere Pd Orietta Salemi “nel 2010 l’acquisizione dell’area era stata definita dal sindaco Tosi di interesse per la città; a distanza di anni si rileva un’assenza di progettualità e solo interventi emergenziali, prima con la necessità di posti per la fiera e ora con la necessità di far cassa per il bilancio”. “Due milioni di euro dei cittadini stati spesi per fare il parcheggio– ha detto il consigliere PD Fabio Segattini - che oggi vengono buttati”.

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