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Cronaca San Bonifacio / Via Motta

Verona, danni da nubifragi: sospese le tasse a comuni colpiti. Il vero colpevole? È la burocrazia

Da quattro anni l'Est Veronese attende i lavori. Finanziamenti per milioni già concessi ma i cantieri di messa in sicurezza partono solo ora. A San Bonifacio si incrociano le dita. Roma intanto congela i tributi su Garda e Bassa

Se Genova sta facendo i conti con l’alluvione e ne avrà per un bel pezzo sta infuriando la polemica sui lavori per la messa in sicurezza dei torrenti. Si cercano colpevoli. Per ora è stato accertato che almeno uno, “virtuale” c’è: la burocrazia. La stessa che ostacolerebbe il Veneto e anche Verona. Sono ancora vividi i ricordi di quella tremenda alluvione che colpì l’Est Veronese, nel novembre 2010. Poi un nubifragio anche lo scorso anno. Si era gridato allo scandalo per l’ennesima esondazione. Case, cantine, campi, strade. Tutto era finito sott’acqua. E ancora non si è provveduto a rimediare alla situazione degli argini. O almeno, si è provato, con interventi tampone. Non sufficienti però a garantire sonni tranquilli ad amministratori e cittadini. L’esempio più ricorrente è il ponte della Motta a San Bonifacio, sotto cui scorre il torrente Alpone, vera e propria croce della zona. I lavori sono iniziati dopo lunghe discussioni su progetti e spostamenti. Ma solo la settimana scorsa. Lo segnala il Corriere Veneto. Il finanziamento della Regione, da 5 milioni e mezzo di euro, è stato concesso a novembre 2010. Le ditte che volevano partecipare al bando erano state 71 e nel 2012 ai vincitori erano state aggiudicati i lavori. Due quelle in gioco, riunite in associazione temporanea di imprese. Una però si era sfilata ed era cominciata una battaglia davanti a tra e Consiglio di Stato per il ricorso. Ad ammettere il bando “perfettibile” è lo stesso sindaco, eletto alle ultime elezioni amministrativa, Giampaolo Provoli. Ha accettato il progetto che prevede interventi diretti agli argini. Negli scorsi mesi il ponte di ferro è stato rimosso per poi venire riposizionato.

A Soave i cantieri hanno portato più tranquillità ma non è stato facile portarli a termine. Lino Gambaretto, il primo cittadino che ha vissuto in prima persona tutte le recenti alluvioni, ha dovuto lottare per costruire l’argine a valle del paese. Uno dei proprietari dei terreni proprio non ci stava all’esproprio. E così le leggi allungano i tempi d’intervento. Spiega il quotidiano locale che

Per proteggere l’Est Veronese la partita più importante è quella dei bacini di laminazione. Con lentezza, si iniziano a vedere i primi risultati concreti. Come riferisce il direttore del Genio Civile Umberto Anti, lunedì prossimo 20 ottobre verrà aggiudicato (in via provvisoria) l’appalto da 12,7 milioni di euro per il bacino della Colombaretta, tra Monteforte e Montecchia di Crosara. Luce in fondo al tunnel anche per il bacino di San Lorenzo, a Soave: la gara da 4,9 milioni di euro dovrebbe essere pubblicata entro un mese. «Ci abbiamo messo una bella pezza, rispetto al 201o siamo avanti anni luce - conferma il sindaco Gambaretto - ma non saremo sicuri fino in fondo fino a che non si ridurrà la portata del Chiampo». Per farlo occorre allargare il bacino di Montebello: il progetto c’è, ma non la copertura finanziaria (costa più di 50 milioni), senza contare le veementi proteste nel Vicentino.

TRIBUTI FERMATI - E intanto, per fortuna, qualche buona notizia arriva. In seguito alle calamità alluvionali che hanno colpito molte zone del Paese negli scorsi giorni, il Consiglio dei Ministri ha chiesto infatti al ministro dell'Economia, Pietro Carlo Padoan, di disporre il differimento dei termini del versamento dei tributi statali nelle zone interessate nelle regioni Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia". Ha spiegato un comunicati di Palazzo Chigi. "Il decreto individua i comuni nei quali, dal 16 ottobre, i cittadini e le imprese potranno rinviare i pagamenti di imposte e tributi statali (Iva e altro), da effettuare entro la fine dell`anno". A Verona e provincia si tratta di Bardolino, Castagnaro, Legnago, Terrazzo, Caprino Veronese, Costermano, San Pietro in Cariano.

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