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Cronaca Cortile del Mercato Vecchio

Verona, condanna Venturi: i giudici respingono le accuse. "Nessuna sentenza politica, solo prove"

Il vicepresidente della Provincia aveva espresso dubbi sulla vicinanza al periodo elettorale. Il presidente del Tribunale di Verona, Gilardi: "Ma che discorso è? Non possimamo rimandare le scadenze processuali per fini di voto"

Niente politica in tribunale. Le sentenze non sono mai “politiche” ma emesse sulla base di prove e verità fattuali. E’ la sintesi della dura replica del presidente del Tribunale di Verona, Gianfranco Gilardi alle dichiarazioni del vicepresidente della Provincia, presidente della Quinta circoscrizione (e fedelissimo del sindaco Flavio Tosi), Fabio Venturi. “Sono sempre stato sobrio nelle mie dichiarazioni - aveva annunciato Venturi dopo la sentenza che lo ha condannato a un anno e tre mesi per rivelazione di segreti d’ufficio sui presunti controlli “pilotati” nei bar de città - ma una sentenza come questa a otto giorni dalle elezioni europee in cui si candida il sindaco Tosi, e si sa qual è il mio ruolo politico accanto a lui, è tutto tranne che giusta. A pensar male mi viene da dire che c'è un disegno politico: doveva essere condannato qualcuno vicino a Tosi e lo si è fatto".

Non è stato affatto contento della “mancata sobrietà” dell’esponente leghista invece il giudice Gilardi, come spiega il Corriere Veneto

«Nelle aule del tribunale di Verona la politica non entra. E quelle emesse dai giudici di Verona sono sentenze che si basano sugli atti, sulle prove e sulle risultanze del processo, non certo sulle appartenenze politiche delle parti in causa né, tantomeno, in base alle scadenze elettorali in calendario»

«Parlare di sentenza "politica" è del tutto fuori luogo e strumentale. I giudici di Verona sono terzi e imparziali, non entro nel merito del processo in cui era implicato Venturi perché non ne conosco direttamente gli atti. Di una cosa, tuttavia, sono assolutamente certo: se i magistrati del collegio hanno ritenuto di pronunciare un verdetto di colpevolezza, lo hanno evidentemente fatto in base alle prove e alle risultanze del processo, non certo a seconda dell'appartenenza politica delle parti in causa»

Secondo il presidente del Tribunale è legittimo il diritto di critica, ma non quando si tirano in ballo principi cardine. E in merito alle presunte “coincidenze” sul periodo elettorale, Gilardi è ancora più rigido, come traspare dalla sua reazione al quotidiano locale

«Ma che discorso è? Non si possono certo rinviare le scadenze processuali in base a quelle elettorali... Men che meno si può bloccare la giurisdizione perché tra pochi giorni bisogna andare a votare»

«le regole del gioco sono queste e vanno accettate da tutti. A Verona i giudici agiscono e sentenziano con indipendenza e terzietà. E comunque, in ogni caso, ogni processo ha le sue sedi naturali all'interno dei palazzi di giustizia. Anche in questo caso, come in tutti gli altri, se si ritiene di non aver subìto una sentenza giusta si può fare ricorso nelle sedi competenti. È questa l'unica reazione che si deve avere di fronte a una sentenza, non certo l'attacco strumentale della magistratura».

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