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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, il Comune alza i ticket per far quadrare i conti ma rassicura: "Le tasse non si aumentano"

Una notizia che è sia buona che cattiva: non verranno toccate le quote che i 188mila veronesi devono scucire ogni anno per far funzionare la propria città. Palazzo Barbieri conta sulla ricetta Paloschi: lo Stato ha tagliato 11 milioni di trasferimenti

Assessore chiamato a ripetere quanto già molti davano per assodato. E cioè che le tasse a Verona, già alte, non verranno alzate. Tirano un sospiro di sollievo i 188mila veronesi che devono aprire il portafoglio periodicamente per scucire quanto richiede Palazzo Barbieri. Ma se è un sorriso è uno di quelli a denti stretti. Perché in realtà più di così non si può pagare. Non si riesce a pagare. E così il Comune è costretto ai salti mortali per far quadrare i conti. Anche a costo di attirare su di sè malevolenze. L’ultimo caso, forse passato inosservato, è l’aumento del costo dei biglietti dell’Arena. Da 6 a 10 euro. Tutto d’un colpo. In questo caso (si pensa) i milioni arrivano dai turisti che, tra Casa di Giulietta e anfiteatro, potrebbero arrivare a spendere più dell’entrata al Louvre di Parigi. Per visitare il balcone di via Cappello (presto si entrerà nel cortile da piazzetta Navona) si pagheranno 2,50 euro. Balzelli a parte, il tema delle tasse è onnipresente nei salotti tv come in città. Spiega L’Arena che l’assessore alle Finanze, Pier Luigi Paloschi, ha escluso “in modo categorico” che saranno aumentate le tasse per sopperire ai tagli dallo Stato. Meno 12 milioni, si quantifica, mentre si sta predisponendo uno “schema” per presentare il bilancio di previsione e farlo approvare entro fine marzo, come dice la legge.

La ricetta Paloschi mira a garantire nuove entrate e ridurre le spese. Che detta così è “infallibile” quantomai ovvia. Il problema è che sembra che una delle fonti di denaro per antonomasia, l’incasso delle multe, abbia subito una battuta d’arresto. Merito della tecnologia che individua e scoraggia gli indisciplinati, come il nuovo sistema monitor della Ztl. E poi altri soldi in meno per “l’agevolazione”: lo sconto del 30% per chi paga subito. E così le entrate maggiori passano proprio per le porte dell’Arena: (molti) più soldi dagli incassi dei biglietti delle attrazioni maggiori. Di sicuro si rivelerebbe deleterio aumentare il ticket per entrare nei musei. Ovviamente anche le tasse sono un buon punto di partenza: le previsioni sono state rispettate sia sull’Imu delle seconde case, negozi e terreni, che dalla Tasi. Il bilancio, per far funzionare il Comune deve contare oltre 120 milioni: 154 milioni arrivano appunto dalle due tasse, 32 di questi andranno allo Stato. Sulla riduzione delle spese, che già gli anni scorsi è stata attuata a partire dagli assessorati, deve discuterne la Giunta. Per ora non è dato sapere precisamente dove colpirà la “mannaia” di Paloschi. Se ne discuterà in Giunta, la prossima settimana.

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