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Cronaca Villa Bartolomea / Via Roma

Verona, "Che pezzo di m... che sei. Sei la peggiore". Insulta l'operaia: la caporeparto dal giudice

Il lavoro si era trasformato in incubo per la 44enne che, al culmine dell'esasperazione, di era data malata per oltre 40 giorni e poi aveva deciso di loicenziarsi e denunciare la superiore e il datore di lavoro

Ha dovuto dare le dimissioni per le continue vessazioni da mobbing che subiva dalla sua caporeparto. Andare al lavoro significava dover sentire ogni giorno quella donna pronunciare frasi umilianti come “che pezzo di m....che sei, un pezzo di m....bello grosso”. E ancora: “Sei la peggiore”… “Non sai fare niente, sei una privilegiata”. Tutto questo aveva portato la donna di 44 anni a soffrire un disturbo post-traumatico, stress cronico, ansia, depressione. E’ stato ricostruito così, nel capo d’imputazione, il clima terribile che si respirava nel cravattificio di Villa Bartolomea.

Nel 2009 lo stress l’aveva costretta a darsi malata per oltre 40 giorni. Alla fine aveva deciso di licenziarsi e denunciare i maltrattamenti subiti. Nei guai sarebbero finiti la caporeparto, 54 anni, e il datore di lavoro, 49. Mercoledì davanti al giudice per le udienze preliminari la donna ha scelto di patteggiare 10 mesi, con pena sospesa. Il proprietario dell’azienda è invece stato assolto dalle accuse di maltrattamenti e lesioni e ritenuto responsabile di omesso controllo.  La linea difensiva scelta dagli avvocati della caporeparto ha contestato l’accusa. Come spiegano i quotidiani locali, gli avvocati della 54enne avrebbero ritenuto che

“si è trattato di liti tra colleghe e la conclusione del processo poteva essere ben diversa se la nostra cliente non avesse voluto chiudere subito il processo”

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