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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Bosco Chiesanuova / Via Roma

Verona, centinaia di veronesi cadono nella truffa del bollo auto. La Regione: "Non pagheranno nulla"

Gli uffici veneziani non hanno chiesto il versamento ai cittadini coinvolti in casi passati al vaglio e pronunciamento della magistratura. Al vaglio anche le quasi 700 operazioni annullate da una ricevitoria di Bosco per intascare i soldi

La Regione non ha chiesto il pagamento del bollo auto ai cittadini veronesi coinvolti in casi passati al vaglio e pronunciamento della magistratura per truffa. Lo precisano gli uffici regionali competenti, per fare chiarezza in merito a notizie che riportano affermazioni di segno opposto. Gli uffici regionali a cui spetta la responsabilità dell’iter puntualizzano di aver effettuato “ogni passaggio previsto dalla norma di legge che deve essere rispettata, compresa l’iscrizione a ruolo della tassa non introitata, sospendendo contestualmente il pagamento delle relative cartelle esattoriali, per cui nessun cittadino è stato chiamato a pagare alcunché”. La precisazione si riferisce ad un articolo apparso il 15 ottobre sul quotidiano L'Arena, che riferiva di due truffe perpetrate da due titolari di un fantomatico servizio Aci. Nel 2004 avevano rilasciato fatture false intascandosi i soldi e a processo erano stati condannati a tre anni. Oltre 250 veronesi sarebbero stati raggirati. Un avvocato che si occupa delle loro vertenze aveva segnalato che i suoi clienti non avevano alcuna intenzione di pagare un'altra volta e che da 10 anni si attendeva una pronuncia della Regione in merito.

La Regione ha quindi ribadito che i cittadini contro cui è stata ipotizzata la truffa non dovranno sborsare un centesimo. "Diversa poi è la vicenda relativa ad un’inchiesta a Bosco Chiesanuova" sottolinea una nota da Venezia. Proprio una segnalazione alla Procura della Repubblica di Verona da parte dell’ufficio Tributi della Regione aveva avviato l’indagine condotta nella primavera di quest’anno dalla guardia di finanza, che ha portato alla scoperta dell’ammanco relativo ad almeno 694 operazioni annullate da una ricevitoria la quale aveva incassato i relativi pagamenti del bollo automobilistico da parte dei contribuenti. “Sin dall’inizio di questo secondo caso, che deve ancora concludersi, la Regione – evidenziano gli uffici - ha mantenuto il massimo riserbo, cooperando con le autorità competenti nel rispetto del segreto istruttorio”.

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