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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Verona, caso Giacino, tangenti e appalti: Tosi spinge per vederci chiaro. "Due consulenti per le verifiche"

Il sindaco tende la mano all'opposizione in Comune: "Una commissione di inchiesta non avrebbe alcun senso, visto che il lavoro di indagine su eventuali aspetti penali lo sta già svolgendo la Procura"

Vuole far chiarezza e allontanare le ombre sulla sua amministrazione dopo la bufera scoppiata in queste ultime settimane. L'arresto dell'ex vicesindaco Vito Giacino, presunte tangenti, appalti, contatti con imprenditori edili e come se non bastasse il caso Report. Il sindaco di Verona, Flavio Tosi vive forse il periodo più difficile della sua carriera politica ed amministrativa. Per questo, dopo la riunione di mercoledì a palazzo Barbieri, la Giunta comunale di Verona ha deciso di presentare ai consiglieri di minoranza i nomi di tre professionisti "di chiara fama", tra i quali verrà scelto colui che affiancherà il consulente incaricato dall’amministrazione per la verifica della regolarità delle procedure oggetto d'indagine sul caso Giacino. Nella fattispecie la Procura aveva messo gli occhi sulle aree Peep, di edilizia economica e popolare tra le altre a Montorio, San Michele Extra, Quinzano e Porto San Pancrazio.

Ad annunciare la decisione è stato lo stesso sindaco Tosi, confessando che si tratta di "una soluzione che garantisce la massima trasparenza, in quanto i consulenti prescelti avranno assoluta pariteticità di accesso alle carte e di valutazione. L’istituzione di una commissione di inchiesta (chiesta da più parti dei banchi dell'opposizione) non avrebbe alcun senso, visto che il lavoro di indagine e di verifica su eventuali aspetti penali attinenti a queste procedure amministrative lo sta già svolgendo la Procura".

La scelta era stata giù annunciata dal sindaco sottolineando che la Giunta aveva deciso di provare a verificare da notizie presunte se la procedura possa essere stata viziata. "Significa accertare se è stato concesso a chi non ne aveva diritto qualcosa di illecito, oppure se si possa aver preteso qualcosa in cambio, ma siamo sempre in fase d’indagine. È giusto verificare se invece la procedura è stata assolutamente corretta e congrua e quindi se l’eventuale dazione di denaro possa essere stata legata ad una procedura corretta ma rallentata o altro".

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