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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Borgo Venezia / Via Carlo Belviglieri

Verona, capannoni fatiscenti, hotel e industrie abbandonate: il degrado si mangia intere zone della città

Decine i luoghi di cui si chiede maggior sicurezza e riqualificazione: il Comune chiede alla Municipale che deve rintracciare i proprietari. Ma tante volte le richieste cadono nel vuoto: ci sono di mezzo procedure fallimentari

A mesi di distanza dalla presentazione di una “mappa del degrado”, la situazione non sembra migliorare. L’hanno chiamato così quel documento dettagliato, stilato in Comune, in cui segnalare tutte le situazioni a rischio e critiche. Un punto di partenza per chiedere a proprietari e responsabili di attivarsi per tenere in ordine e pulito. A quelli ormai noti come le ex Cartiere (abbattute nel 2008) e gli ex stabilimenti Tiberghien, meta conosciuta di sbandati, senzatetto e tossicodipendenti, da tempo si sono aggiunti l’ex Manifattura tabacchi, gli spazi dell’ex Mercato ortofrutticolo o dei Magazzini generali. Più l’ex distributore di via Torbido o il vecchio hotel Lux. Tutte vecchie glorie della Verona che fu e che ora sono abbandonate e lasciate all’incuria. A cui poi subentra, appunto, il degrado. Ciò che succede, come spiega la polizia municipale (attivata più e più volte nel corso dell’anno appena passato per sgomberi di occupazioni abusive) è che le persone che circolano in certi ambienti si spostano in continuazione da una zona all’altra. Un allarme “generalizzato”, dunque. Non solo legato a una vecchia industria abbandonata.

Se da una parte gli agenti tentano di individuare i casi più a rischio e a porre un freno a giri di spaccio, ricettazione di veicoli rubati e bivacchi illegali, dall’altra si chiede più collaborazione a proprietari di terreni ed edifici. Secondo i quotidiani locali, che citano le parole del comandante della polizia municipale di Verona, Luigi Altamura, non è facile rintracciarli, fossero anche residenti in città o provincia. E in tanti casi non c’è interesse nel mettere in sicurezza gli edifici fatiscenti. La maggior parte di questi rientrano in procedure fallimentari e quindi le richieste degli agenti cadono spesso nel vuoto. Tempi lunghi, rimbalzo di responsabilità. Come accade spesso. Nel mirino del Comune si sono aggiunte via-via altre zone alla “mappa del degrado”: come quella dell’ex sede della “Pasqua vini”, in via Belviglieri, l’ex albergo “Lux” che sta cadendo a pezzi nonostante le promesse di riqualificazione, o l’ex distributore “Shell” di via Torbido. Monitoraggio costante anche per l’ex Manifattura tabacchi dove, nel 2014, sono stati frequenti i blitz della polizia per cacciare spacciatori, occupanti abusivi e tossicodipendenti. Molte sono le “bandierine” poste dalla Municipale sulla cartina in corrispondenza della Zai di Verona, o a ridosso della ferrovia, tra via Fenilon e via Albere, o gli ex Magazzini “Eva”, dove qualche mese fa è stato accertato un giro di spaccio al dettaglio. Scambi che avvenivano dalla finestra verso la strada, come nei film. O come la zona del parcheggio mutiliamo di viale del Lavoro. E ancora situazione di degrado a Borgo Venezia e a Parona.

Di tutto questo si è parlato anche durante la riunione della settima commissione comunale, quella di Controllo sullo stato di attuazione del programma amministrativo. È emerso, come ovvio, che il Comune non può più garantire sgomberi definitivi come nel caso delle ex Cartiere (quando si era accollato le spese dei lavori di bonifica), ma devono partecipare attivamente le proprietà. Per coloro che non interverranno agli “inviti” di tenere in ordine e in sicurezza, saranno previste sanzioni pesanti. Addirittura fino alle denunce.

SFRATTI - A margine della situazione di degrado c’è la crisi. Come spiegano i quotidiani locali, Agec si sta occupando di gestire decine di sfratti per morosità e si sta indagando la posizione degli inquilini. C’è infatti chi non riesce a pagare l’affitto e chi invece non lo paga apposta, forse perché abusivo. La Municipale infatti avrebbe rilevato più di un caso di occupazioni abusive perché i legittimi affittuari sono diventati irrintracciabili. In alcuni casi si tratta di stranieri che sono tornati nel Paese d’origine senza comunicare nulla all’Agec, come invece obbligatorio.

"URBANISTICA FALLIMENTARE" - "Se il ruolo di un Comune si riduce a mandare i vigili in strada contro il degrado delle aree abbandonate e ad invocare l'intervento dell'esercito, che significato resta della politica e delle autonomie locali? - si interrogano i consiglieri comunali del Partito Democratico di Verona, Fabio Segattini e Michele Bertucco -. La verità è che che il persistere del degrado nelle aree industriali dismesse della nostra città è anche e soprattutto figlio di una politica urbanistica fallimentare, come hanno evidenziato gli esiti delle indagini giudiziarie sull'ex vicesindaco e assessore all'Urbanistica Vito Giacino ma anche i magrissimi risultati sortiti dal Piano degli interventi. Buona parte del degrado di cui non si riesce a venire a capo interessa aree, come il Tiberghien o l'ex Manifattura tabacchi, oggetto di innumerevoli promesse e di innumerevoli annunc da parte dell'amministrazione puntualmente caduti nel vuoto. Non diciamo che sia tutto nero e negativo, qualche buona iniziativa di riconversione urbanistica è stata pur fatta in questi otto anni, ad esempio nella riqualificazione ad area commerciale del Garage di Via Manin.

Continuano gli esponenti Pd: "Ma questo è troppo poco per giustificare una amministrazione che di fronte al fallimento delle sue politiche continua a cercare capri espiatori e si rifiuta di assumersi le proprie responsabilità. Si deve usare i pugno di ferro tanto con i disgraziati a rischio di devianza quanto con i proprietari delle aree degradate che si disinteressano di ciò che avviene lì dentro. Se è necessario il Comune deve predisporre una task force legale che costringa questi signori a occuparsi delle cose che gli appartengono e di cui sono responsabili. Siamo sicuri che il Comune disponga delle competenze necessarie, non vogliamo pensare che gli uffici possano seguire soltanto le querele (perdenti) del sindaco".

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