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Cronaca San Bonifacio / Via Ospedale

Verona, cade e va all'ospedale, lo dimettono ma dopo due ore deve tornare: "Ha le gambe fratturate"

Il 29enne di san Bonifacio, Stefano Piccoli, era così stato sottoposto ai raggi. Ma poi era stato rimadato a casa perchè non era stata rilevata alcuna grave lesione. Aveva femore e perone rotti. L'Ulss: "Problema con le lastre"

Era caduto a terra dalla carrozzella, scivolando da un gradino e aveva battuto violentemente le gambe e il volto. Un dolore fortissimo che l’aveva costretto a rivolgersi ai medici dell’ospedale. Al “Fracastoro” di San Bonifacio era così stato sottoposto ai raggi. Ma poi era stato dimesso: nessuna lesione grave per cui la cura prevista passava solo per gli antidolorifici. Peccato però che il 29enne Stefano Piccoli avesse non una ma bensì due fratture. Femore e perone. Dopo due ore e mezza dal ritorno a casa era infatti stato chiamato dal medico che gli aveva chiesto di tornare subito in ospedale. Alla fine è ricoverato per tre giorni e gli sono state ingessate le parti doloranti. Un “qui pro quo” che ha dell’incredibile e che coinvolge un ragazzo veronese  costretto in carrozzina perché affetto da distrofia muscolare e che poche ore prima aveva festeggiato il dottorato di ricerca in Biotecnologie. Piccoli era uscito di casa martedì scorso, accompagnato dal padre. Poi era caduto e il dolore l’aveva costretto a farsi portare all’ospedale. Alle 21 circa è stato visitato con tanto di raggi X per poi essere dimesso, alle 22e30. Tornato a casa ha ricevuto la chiamata dal “Fracastoro” e gli sono state diagnosticate le fratture, una alla gamba destra e una alla gamba sinistra. Le lastre, secondo padre e figlio, non sarebbero state visionate correttamente perché a quell’ora non c’erano medici radiologi in servizio. Ma è un’ipotesi che respinge la stessa Ulss 20. Come spiega l’azienda sanitaria su L’Arena,

«Il paziente è stato prontamente sottoposto a visita e agli esami radiologici del caso. Le radiografie si presentavano di non semplice lettura ma successivamente lo stesso medico ha revisionato le lastre, accorgendosi così della rottura del femore della gamba destra e del perone della sinistra, e ha subito richiamato il paziente, anche se l'intervento di immobilizzazione degli arti è avvenuto solo il giorno successivo, non essendoci particolari urgenze. Non vi è stata perciò alcuna modifica del percorso clinico né alcun danno, a parte il disagio, di cui ci dobbiamo scusare, per l'ulteriore trasporto in ospedale».

Intanto non è escluso che Piccoli si rivolga ad un avvocato per chiedere i danni. Puntualizzando di non voler “colpevolizzare nessuno”, infatti, avrebbe annunciato di riservasi l’opportunità di “prendere altre iniziative per sensibilizzare chi di dovere a fornire l’assistenza medica adeguata a chi si reca al Pronto soccorso”.

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