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Cronaca Castagnaro / Via Valle Menà

Verona, bocciato l'impianto a biomasse con lo sterco di gallina a Castagnaro. "Ora si ritiri il progetto"

Il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Bonfante del Pd annuncia la battuta d'arresto per la proposta di Agsm: avrebbero votato contro 33 consiglieri di tutti i partiti. Ma la battaglia della società veronese non sembra fermarsi

L'annuncio di un nuovo inceneritore nella Bassa, per opera di Agsm, aveva creato una polemica condita da incontri pubblici e botta-e-risposta. Adesso, sul progetto relativo a Castagnaro, arriva la battuta d'arresto. Nella seduta del 17 settembre, il Consiglio regionale si è pronunciato in una bocciatura dell'inceneritore di pollina. Hanno votato a favore della mozione, presentata ancora a febbraio dal vicepresidente Franco Bonfante e dagli altri consiglieri del Partito Democratico, 33 consiglieri di tutti i partiti con nessun voto contrario e solo 2 astenuti.

"Una bella vittoria - ha dichiarato il primo firmatario Bonfante - mi fa piacere che anche alcuni colleghi della Lega abbiano chiesto di aggiungere le loro firme alla mozione ed ora mi aspetto scelte conseguenti e coerenti. Tutti sanno, infatti, che Agsm, la società di proprietà del Comune di Verona che ha presentato il progetto dell'inceneritore, ha il Consiglio di amministrazione nominato politicamente da Tosi e, dunque, in gran parte leghista, incluso il presidente Paolo Paternoster che è anche il segretario provinciale della Lega Nord".

"NON È PERICOLOSO" - Proprio Paternoster, alla luce delle iniziative per bloccare l'impianto, aveva tuonato contro i detrattori, spiegando che le biomasse non sono pericolose per l'ambiente e tantomeno per l'uomo: "È proprio il contrario - aveva dichiarato - sarà un impianto d'avanguardia che eviterà una vera e propria vergogna, la dispersione della pollina che avvelena le nostre campagne. Sarebbe ora di finirla di essere contrari a priori a queste iniziative industriali, parlando a vanvera e cercando solo di alimentare la paura della gente. Nella Bassa c'è una grande concentrazione di allevamenti avicoli non faremo mai un impianto simile in un luogo dove non c'è produzione di pollina". Ora arriva la "tegola" dalla Regione.

FRONTE DEL "NO" - Nella mozione presentata il 3 febbraio(a firma Bonfante, Fasoli, Tiozzo, Niero, Fracasso, Berlato, Sella, Pigozzo e Azzalin) era stato rilevato "che nel territorio di Castagnaro non esistono allevamenti avicoli, venendo così meno il principio generale della prossimità e costringendo a lunghe e medie percorrenze un numero elevato di autotrasportatori" e accertato inoltre che che è il cuore del Consorzio di tutela del cavolo, che coinvolge circa 40 comuni del basso Veronese, basso Padovano e alto Polesine, con una produzione che impegna circa 300 aziende, figura nella lista dei prodotti tradizionali regionali", Un prodotto che "finisce sulle tavole di tutta Europa", e secondo il Pd "le emissioni di polveri sottili ed ultrasottili dell’impianto potrebbe avere effetti devastanti, forse definitivi, sull’economia locale, basata sulla qualità e genuinità del prodotto tipico".

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"VICENDA DA CHIUDERE ORA" - "Spero non pensino di fare doppi o tripli giochi - continua Bonfante - è giusto sapere che Agsm ad oggi non ha revocato la delibera del Cda di approvazione del progetto, nè lo ha ritirato dalla procedura in atto presso la struttura regionale. Anzi, sono stati interpellati allevatori di altre regioni per sapere se sono interessati a portare i loro sottoprodotti (la pollina appunto) all'impianto di Castagnaro. Cosa aspettano ancora? C'è stata una vera e propria sollevazione popolare, il teleriscaldamento inizialmente previsto non potrà decollare per assenza di domanda, le categorie economiche si sono pronunciate in modo nettamente contrario ed ora anche il Consiglio Regionale, praticamente all'unanimità. Basta: si chiuda questa penosa ed inutile vicenda una volta per tutte".

IL PROGETTO - L'area dell'impianto era stata individuata nella zona di Menà di Castagnaro, al confine con la provincia di Rovigo. Previsti 10mila metri quadrati vicino alla Transpolesana, la strada statale 434: uno stabilimento da 4mila metri quadri per lo stoccaggio della “pollina” in depressione. Era stata garantita da Agsm “aria pulita”, nessun odore: un investimento per 17 milioni di euro per quello che dovrebbe produrre 3,3 megawatt di energia elettrica.

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