rotate-mobile
Cronaca Bosco Chiesanuova / Via Roma

Verona, bestiame e cani come prede dei lupi in Lessinia, chiesto al Ministero un cambio di passo

L'assessore alla Caccia Stival ha riepilogato la situazione come si è manifestata nel 2014: 11 esemplari del branco in attività, 53 capi uccisi o feriti, che salgono a 60 nella parte trentina e a cui va aggiunta l'uccisione di un labrador

Sulla presenza del branco di lupi in Lessinia e sui problemi da essi innescati nel territorio per gli allevatori di bestiame domestico, l’assessore regionale alla Caccia, Daniele Stival, ha nuovamente scritto al Ministero per l’Ambiente chiedendo l’espressione di un parere e di un supporto tecnico-scientifico.

“Vanno trovate soluzioni alternative soddisfacenti – scrive Stival - per consentire da un lato, in vista della prossima stagione di alpeggio, il contenimento delle predazioni di bestiame domestico, e dall’altro di stemperare l’allarme sociale e la percezione totalmente negativa della popolazione della Lessinia verso la presenza dei lupi. Mi aspetto la disponibilità del Ministero a prendere in considerazione le soluzioni gestionali, anche in regime di deroga, previste dall’ordinamento comunitario e nazionale nonché le soluzioni alternative proposte dagli amministratori locali della Lessinia nell’ambito del tavolo tecnico di crisi istituito dalla Prefettura di Verona, che ha indicato nella sterilizzazione della femmina del branco o nel confinamento del branco in un’area recintata sufficientemente vasta da garantire il benessere del branco stesso”.

Stival ha così riepilogato la situazione in Lessinia come si è manifestata nel 2014: undici lupi in attività, 53 capi di bestiame predato, che salgono a 60 con il bestiame predato nella parte trentina e a cui va aggiunta l’uccisione di un cane labrador. “I sistemi di prevenzione solitamente utilizzati per i lupi – rileva inoltre Stival - secondo il parere di molti esperti, risultano di difficile o inefficace applicazione in Lessinia dove esistono centinaia di malghe in cui si pratica per tradizione il pascolo bovino estensivo, in assenza per lo più di strutture per il ricovero degli animali”.

IL MINISTERO: "I LUPI DELLA LESSINIA NON CREANO PERICOLI. NON VANNO SPOSTATI"

Sull’allarme sociale, Stival aggiunge nella sua lettera che è “sempre più alto nella popolazione della Lessinia come risulta dagli ordini del giorno che le amministrazioni comunali votano uno dopo l’altro, vedi le mozioni di Boscochiesanuova, Erbezzo, Vestenanova e Sant’Anna d’Alfaedo per chiedere alla Regione di attivarsi ai fini della traslocazione dei lupi o di individuare altra soluzione che renda compatibile il mantenimento delle attività tradizionali dell’area (allevamento e turismo) che appaiono irrimediabilmente compromesse dalla presenza del Lupo”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verona, bestiame e cani come prede dei lupi in Lessinia, chiesto al Ministero un cambio di passo

VeronaSera è in caricamento