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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, Beppe Grillo si zittisce sugli scandali veronesi: "Combatte contro troppe querele. Ne ha 30"

La confessione del consigliere comunale Gianni Benciolini, che, dopo aver inviato a Grillo, giorni prima, un dossier su tutto ciò che era successo lo ha incontrato poco prima del comizio in piazza Bra

Spettacolo fiammeggiante per le ripercussioni su opinione pubblica e politica nazionale ma a dir poco deludente per chi si aspettava che il leader 5 Stelle attaccasse membri dell’amministrazione di Verona, alla luce degli ultimi scandali. In tanti si sono chiesti perché non avesse toccato i temi “scottanti”, di cui si parla da medio in città. Orbene, la spiegazione esiste. Beppe Grillo ha scelto di non parlare dei “tanti inquisiti a Verona” perché teme altre querele. A confessarlo è Gianni Benciolini, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, che, dopo aver inviato a Grillo, giorni prima, un dossier su tutto ciò che era successo, ha incontrato Grillo nel suo camper prima del comizio. Ma su Vito Giacino, di “Parentopoli”, dell’Agec, fino alla condanna del fedelissimo di Tosi (e vicepresidente della Provincia) Fabio Venturi, il leader ed ex comico genovese non ha voluto sentire ragioni. Spiega lo stesso Benciolini sul Corriere Veneto che

«Gli avevo mandato anche alcune indagini che stiamo facendo, sui molteplici collegamenti tra uomini della prima repubblica e la "repubblica di Tosi" - continua Benciolini - ma Beppe mi ha subito fatto capire che non ne avrebbe parlato. "Non credo dirò nulla di tutto questo, perché qui volano querele ogni giorno", mi ha detto. Ne ha già trenta a suo carico»

Grillo in realtà era ufficialmente in piazza in piena campagna elettorale, per sostenere i suoi candidati alle Europee. Sul palco a Verona c'erano i due veronesi che mirano a Bruxelles, Stefano Cobello e Giuseppe Dalpasso. Inaspettatamente, a differenza di molti altri comizi, però il leader non ha tirato in ballo, con frecciate, battute e invettive i politici nostrani. Anzi, ha guardato oltre le mura scaligere, attacccando Berlusconi, Renzi, Schulz. E poi ci sono i numeri: il grillino in Comune parla di 10mila persone in piazza Bra (davanti al municipio), altri di 5mila, altri ancora 2500. Come riporta il quotidiano locale,

Tra il pubblico, c'era anche il consigliere comunale del Pd, Damiano Fermo. «Un bello spettacolo, un grande capopopolo, che però ha ora sulle spalle una responsabilità enorme - dice Fermo - La sensazione è quella di un movimento che sa di non poter governare le dinamiche difficili di questo momento, sta bene all'opposizione. La distanza con il Pd di Renzi, che invece ha il coraggio di prendersi certe responsabilità ma anche la forza di rompere vecchi schemi e dinamiche, è enorme».

«Io c'ero anche la volta scorsa, allo Tsunami Tour per le elezioni politiche, e non ho percepito un calo di pubblico, anzi ho visto la piazza piena - dice Mattia Fantinati, deputato veronese del M5S - Per me questa campagna elettorale è già una grandissima vittoria: non si era mai sentito nessuno prima parlare di politiche europee, di Fiscal Compact, di rapporto deficit/Pil, del fatto se sia giusto rimanere dentro questa Europa. Tutto questo grazie al Movimento 5 Stelle».

Fantinati, lodato pubblicamente in piazza Bra per i suoi risultati a favore delle piccole e medie imprese (tra cui l'emendamento che impone la restituzione dei contributi pubblici agli imprenditori che hanno delocalizzato) è anche l'uomo che ha convinto una persona schiva e riservata come Gianroberto Casaleggio a partecipare al convegno di mercoledì 21 maggio in Gran Guardia dove incontrerà rappresentanti dell'industria e del commercio.

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