Verona, ci si batte ancora su Ca' del Bue: "festa" del Pd sulla chiusura dell'inceneritore di rifiuti

"Ridiamo per non piangere". Questo il titolo che sarcasticamente il Partito Democratico di Verona ha dato all'iniziativa organizzata davanti al termovalorizzatore di Ca' del Bue in via Matozze a Verona. Ed è il consigliere regionale veronese Franco Bonfante a spiegare le ragioni dei quella che vorrebbe essere una "festa": “L'incontro organizzato per domenica 4 maggio dalle 11 alle 12e30 davanti agli impianti, significa tre cose. La prima riguarda la soddisfazione perché quanto sostenevamo da anni è stato confermato dai fatti: l'aumento continuo degli obiettivi di raccolta differenziata, che nel 2020 dovrà raggiungere nel Veneto il 70%, esclude ogni seria economicità di un quarto inceneritore nel Veneto per i rifiuti solidi urbani e non a caso sta per essere chiuso quello di Venezia. La seconda che il vero obiettivo di Tosi e Agsm è smaltire i rifiuti industriali, inclusi quelli pericolosi (tossico-nocivi), che non hanno barriere, essendo considerati merci, quindi un prodotto commerciale. L'ultima, anche se in grave ritardo, per colpa dell'incoscienza politica e testardaggine di Tosi, secondo cui occorre comunque avviare un percorso che studi una seria riconversione per utilizzare la struttura esistente”. All'incontro partecipano anche i rappresentanti Pd dei tre comuni coinvolti (e che da tempo si battono contro) Domenico Mattiolo, Antonio Corona ed Enico Zuccato, coordinatori di San Giovanni Lupatoto, Zevio e San Martino Buon Albergo.

CA' DEL BUE, IL TAR BOCCIA IL RICORSO DI AGSM: "AVANTI FINO AL CONSIGLIO DI STATO"

“Il sindaco Tosi, il presidente di Agsm Paolo Paternoster e il direttore Gianpietro Cigolini continuano a far finta che Ca’del Bue possa andare avanti - spiega il capogruppo in Consiglio comunale, Michele Bertucco -. La realtà è ben diversa: Ca’del Bue è giunto al capolinea, ora bisogna potenziare la raccolta differenziata e rivedere completamente le scelte sui rifiuti".