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Cronaca Povegliano Veronese / Via Roma

Verona, attesa la chiesa gremita per l'addio a Gianmaria. Il ricordo dei suoi compagni e amici

Si terranno martedì 6 maggio a Povegliano i funerali del 17enne che ha perso la vita per un incidente in moto sabato scorso. La squadra di calcio "ritira" la maglia numero 4 firmata da tutti i giocatori

Si terranno nel paese ancora sconvolto dalla tragedia, i funerali del 17enne Gianmaria Tinazzi. L’estremo saluto avverrà martedì 6 maggio alle 15e30, nella chiesa parrocchiale di Povegliano Veronese. Gianmaria ha perso la vita dopo il violento scontro che lui, in sella alla sua moto, ha subito contro un’Audi alla rotonda “della Grezzanella”, in località Sant’Eurosia. Si attende dunque una chiesa gremita: conoscenti, amici, parenti tutti che si stringeranno attorno alla famiglia del giovane. Mamma Miriam, papà Giorgio, la sorella Giorgia e il fratello Matteo. Il rosario verrà recitato alle 20e30 di lunedì 5 maggio. Un’intero paese è in lutto. Gianmaria era molto conosciuto, soprattutto nell’ambiente sportivo del calcio. Lo ricordano anche dirigenti e allenatori dell’Acd Povegliano, sulle pagine de L’Arena:

Moreno Fabris, responsabile del settore giovanile dell'Acd Povegliano, ne sottolinea le doti principali: «Sapeva farsi ascoltare in campo e soprattutto aiutare il compagno in difficoltà. Qualità che pochi giocatori hanno. Era inoltre sincero e sempre disponibile».
Il presidente Paolo Giusti lo ricorda «sempre sorridente e in campo leale e corretto con gli avversari. Difficile oggi trovare ragazzi così. Aveva una marcia in più. In sede rimarrà esposta una sua foto e la maglia con il 4, il suo numero preferito, e con le firme di tutti i suoi compagni. Lo ricorderemo anche nel prossimo torneo giovanile».

I compagni di squadra non sanno capacitarsi per la sua scomparsa. Filippo Marchiori ripensa a quando, nelle ultime settimane, la formazione aveva parecchi elementi infortunati. «Gianmaria era il più acciaccato di tutti, avendo riportato uno stiramento all'adduttore. Eppure ha stretto i denti e ha giocato pur di dare il proprio apporto alla squadra».

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