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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Bonifacio / Via Roma

Verona, 50 chili tra coca, eroina e marijuana scoperti. Finanzieri a San Bonifacio

Operazione antidroga del Comando provinciale di Vicenza: settanta agenti arrestano 13 persone. Indagato anche un 58enne di San Bonifacio che gestiva la propria attività con il figlio, pure lui denunciato

Una maxi-operazione nata nel Vicentino e sfociata anche al confine con il Veronese. Più di 70 finanzieri del Comando provinciale di Vicenza hanno eseguito dalle prime luci dell'alba di lunedì tredici arresti, di cui nove in carcere e quattro ai domiciliari, nell'ambito di una indagine antidroga, chiamata "Sceriffo", condotta dal Nucleo di polizia tributaria. L'operazione ha smantellato una banda composta da marocchini, albanesi e italiani dedita allo spaccio. Sono state denunciate complessivamente 21 persone che dal novembre 2012 al maggio 2013 si sono rese responsabili di circa 3mila episodi di spaccio. Le Fiamme Gialle hanno ricostruito un traffico di oltre 50 chili tra cocaina, eroina, hashish e marijuana, per un volume d'affari di oltre un milione di euro.

L'operazione, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale di Vicenza, Paolo Pecori, ha consentito di scoprire che la piramide del sodalizio criminale era a "gestione familiare", visto che i flussi principali della droga erano veicolati da tre fratelli marocchini, tra cui un 39enne domiciliato a Milano, mentre gli altri due, di 29 e 23 anni (il primo soprannominato "Sceriffo", da qui il nome dell'operazione) abitano a Noventa Vicentina. Tra gli indagati anche un 58enne di San Bonifacio che gestiva la propria attività con il figlio 26enne, pure denunciato. Gli agenti hanno eseguito perquisizioni e indagini anche a Veronella, Cologna Veneta, Casaleone. Nel contesto dell'esecuzione delle misure cautelari, sono in corso anche numerose perquisizioni locali e personali nei confronti degli indagati e degli ulteriori soggetti trovati durante le irruzioni nella case. I finanzieri vicentini stanno provvedendo a segnalare alle competenti Prefetture e Motorizzazioni Civili anche 118 giovani, identificati quali consumatori abituali di sostanze stupefacenti.

LE INDAGINI - Le indagini sono iniziate nel settembre del 2012 e, già nei primi mesi del 2013, avevano portato all’arresto in flagranza di reato di tre persone e alla denuncia a piede libero di altre due. Nell’occasione, erano stati sequestrati circa 250 grammi tra cocaina, marijuana ed eroina. Denunciati complessivamente 21 soggetti che, dal novembre 2012 al maggio 2013, si sono resi responsabili di circa tremila episodi di spaccio: le indagini, condotte attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti (anche con l’ausilio di rilevatori satellitari) e appostamenti, hanno permesso di ricostruire tutto il traffico. Gli spacciatori, per lo più marocchini, albanesi e italiani del Veronese, facevano largo uso di schede telefoniche intestate a nomi di fantasia o a persone inconsapevoli e utilizzavano un linguaggio “criptico”: i clienti usavano i termini “paese”, “ragazzo”, “pane”, “caffè” o “datteri” per ordinare l’hashish; la cocaina era chiamata “ragazzina”, “birra” o “prosecco superiore”; mentre per acquistare eroina si chiedeva la “cena”, la “medicina” o la “macchina”.

La droga, proveniente in partite “all’ingrosso” da Milano (cocaina), dalla provincia di Rovigo (hashish) e dal Padovano (cocaina ed eroina), veniva piazzata “al dettaglio”, nel basso vicentino e nella limitrofa provincia scaligera, soprattutto a giovani consumatori. Effettuate anche numerose perquisizioni locali e personali nei confronti degli indagati e degli ulteriori soggetti presenti all’atto degli interventi. Saranno, in ultimo, avviate le procedure tecniche finalizzate alla tassazione dei proventi illeciti, derivanti dall’attività di spaccio, e sarà promossa l’adozione di misure di prevenzione.

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