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Cronaca Negrar / Via Roma

Verona, prestiti a tassi d'usura del 574%. Il "Vampiro" di Negrar è in manette

Finora sono 21 le vittime dell’imprenditore: tra queste prevalentemente artigiani e piccoli imprenditori di Verona, San Martino Buon Albergo, Negrar e Lazise in difficoltà economiche. A loro veniva richiesto il deposito di quadri e gioielli

Un altro "cravattaro" in manette per uno dei più odiosi crimini che si possano rilevare, soprattutto, in periodi di crisi come questi. Da attività di questo tipo si rovinano famiglie, le economie di interi territori e molti imprenditori arrivano a pensare il peggio. Alcuni lo mettono in pratica e i loro casi diventano tragiche statistiche. Probabilmente non farà eccezione il caso che ruota attorno ad un veronese che, per mascherare la sua attività usuraia, aveva costituito "ad hoc" una società finanziaria al fine di procacciare possibili "clienti". I tassi da strozzino arrivavano fino al 574%. Con questi presupposti gli uomini della guardia di finanza di Verona hanno arrestato Alberto Giro, un ex commerciante di 68 anni in pensione, nato a Vigasio ma da anni residente a Negrar. Lui sarebbe appunto accusato di aver concesso prestiti a numerose persone in difficoltà finanziarie applicando elevati interessi usurari.

Le indagini delle Fiamme Gialle, iniziate nel 2011, avevano immediatamente portato alla denuncia dell'uomo per svariati episodi di esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Le iniziali ipotesi, confermate dalla successiva ricostruzione del suo "profilo delinquenziale" hanno portato solo ora all’emissione dell’ordine di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti. Il provvedimento di arresto, emesso dal giudice per le indagini preliminari Guido Taramelli è stato portato a termine mercoledì mattina.

In particolare i finanzieri hanno accertato che il “fasullo” promotore, per mascherare l'usura, aveva imbastito una società d’intermediazione finanziaria per arrivare a nuovi possibili clienti prevalentemente della città e della provincia di Verona. Finora sono 21 le vittime dell’imprenditore: tra queste prevalentemente artigiani e piccoli imprenditori di Verona, San Martino Buon Albergo, Negrar e Lazise che in serie difficoltà economiche e impossibilitati ad accedere a credito bancario, consideravano l’imprenditore come la loro proverbiale “ultima spiaggia”, chiamandolo con l’appellativo di “Vampiro”.

In effetti, come spiegano i finanzieri scaligeri "la sua incondizionata posizione di supremazia veniva utilizzata effetivamente da 'vampiro' sia per dettare le modalità di elargizione del prestito, sia per imporre alle vittime la percentuale di interesse usurario che, nella maggior parte dei casi, oscillava da un minimo del 20% ad un massimo del 574% annuo". Inoltre, a garanzia dei prestiti concessi, “Vampiro” si faceva consegnare titoli di credito nonché beni di rilevante valore, tra cui quadri d’autore, oggetti preziosi e orologi costosi. Oltre a procedere con l’arresto dell’indagato, le Fiamme Gialle di Verona hanno sottoposto a sequestro preventivo beni, quote societarie, rapporti bancari e due autovetture, tutti riconducibili all’attività usuraia dell’arrestato.

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