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Cronaca Centro storico / Corso Porta Nuova

Maxi operazione dei carabinieri contro la 'Ndrangheta: arrestato a Verona il figlio di un boss

Sono 40 le ordinanze di custodia cautelare eseguite nell'indagine coordinata dal pm Ilda Bocassini e che hanno coinvolto le province di Verona, Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Bergamo e Caltanissetta

Ieri mattina i carabinieri hanno eseguito 40 ordinanze di custodia cautelare, nelle province di Verona, Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Bergamo e Caltanissetta. Sugli indagati nell'operazione coordinata dal pm Ilda Bocassini, pendono le accuse di associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi. 

Associazione mafiosa e porto abusivo di armi sono i motivi che hanno portato anche all'arresto di Giovanni Puglisi, ventenne che da lunedì alloggiava in un hotel di San Martino Buon Albergo. Il giovane, figlio di uno dei boss finiti in manette nella maxi operazione, si trovava in provincia per conseguire una specializzazione come responsabile di supermercato. Nella sua camera d'albergo però il Ros ha rinvenuto le chiavi del deposito d'armi che il padre teneva in provincia di Como, più precisamente a Cermenate, prima che i militari lo mettessero sotto sequestro. Giuseppe "capo" della "locale di Cermenate", è il padre del ventenne risultato affiliato alla cosca e in possesso della "dote" di "sgarro". Al centro di queste indagini ci sarebbero tre gruppi della 'ndrangheta radicati nel Comasco e nel lecchese, con diffuse infiltrazioni nel tessuto locale e saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine.

Per la prima volta nella storia della lotta alla criminalità organizza, gli inquirenti sono riusciti a documentare rituali mafiosi che fino a d'ora erano stati solamente descritti dalle testimonianze dei pentiti, come ad esempio quello per la "Santa", il grado più alto presente all'interno di un'associazione affiliata alla 'Ndrangheta. Tale giuramento, registrato dai carabinieri, nel corso dell'operazione, è fatto riferimento a Mazzini, Garibaldi e La Marmora. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la figura di Garibaldi rappresenterebbe il capo del ramo locale affiliato, Mazzini il contabile e La Marmora invece indica la carica di "236 mastro di giornata", tra le più alte dell'associazione.

IL VIDEO DEL GIURAMENTO DELLA 'NDRANGHETA

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