È stato un vero e proprio tour de force quello che ha occupato i militari della Compagnia di Verona tra la sera di lunedì e la notte di martedì. Sono ben undici, infatti, le persone tratte in arresto, tutte per furti aggravati, in varie circostanze.

I primi arresti sono avvenuti lunedì pomeriggio, quando le pattuglie in borghese impegnate nella consueta attività di contrasto al fenomeno dei borseggio a danno dei turisti in centro si erano imbattuta in quattro cittadini maltesi, che in vacanza a Verona avevano deciso di darsi ai taccheggi: tre i negozi visitati, tutti nella centralissima via Mazzini, che hanno fatto scattare l’arresto per furto aggravato in concorso e continuato per tre donne ed un uomo. Comparsi davanti al giudice, sono stati condannati a 3 mesi e 15 giorni di reclusione con pena sospesa.

Altri due arresti sono avvenuti poco più tardi, quando la sicurezza della Migross di zona Stadio aveva sorpreso due ragazze di origine marocchina asportare profumi e articoli vari per un valore di quasi 100 euro. 3 mesi e 200 euro di multa la condanna. Sicuramente più professionali, secondo i carabinieri, erano stati invece i cinque rumeni sorpresi nelle notte ad asportare gasolio da una cisterna in una azienda agricola di via Lazzaretto. Le autoradio della compagnia di Verona avevano inizialmente localizzato due autovetture sospette parcheggiate nell'area di Porto San Pancrazio, all’incrocio con via Lazzaretto. Subito era stato predisposto un servizio di osservazione ed era stato notato un individuo sostare poco distante, all’esterno di una azienda agricola.

Un ruolo che, chiaramente, rimadava a quello del “palo”. Pochi minuti dopo dalla azienda agricola erano usciti i quattro complici, che, facendo la spola avanti e indietro, hanno caricato sulle due autovetture dodici taniche di gasolio per circa 280 litri. Una volta saliti a bordo delle due auto è scattato il blitz: bloccati pochi metri dopo la partenza da una azione coordinata di tre autovetture sono stati arrestati in flagranza per il furto del gasolio.  Le caratteristiche dell’azione criminosa, le modalità organizzative della banda, nonché i precedenti specifici a carico di quattro dei componenti hanno indotto il giudice, Sandro Sperandio, a disporre la custodia cautelare in carcere in attesa del processo per direttissima, fissato per il 7 di ottobre. Rimane libero invece l’unico incensurato del gruppo.