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Cronaca piazza Erbe

Verona, allarme bancomat clonati in pieno centro storico: due "maghi" delle tessere nei guai

I carabinieri da tempo avevano attivato controlli a tappeto agli sportelli di città e provincia. Le bocchette di erogazione del denaro (dove vengono applicati gli "skimmer") vengono verificati per evitare sorprese. Una era in piazza Erbe

Hanno pensato di andare direttamente “alla fonte” e pure in quella più centrale. Sono finiti nei guai altri due “maghi” del bancomat, coloro che attraverso una piastrina elettronica applicata sugli sportelli riescono a carpire i codici delle tessere di coloro che vanno a prelevare. I due cittadini bulgari avevano escogitato il trucco alla banca in pieno centro storico a Verona, in piazza Erbe. Il ragionamento che stava alla base è facile da comprendere: un enorme afflusso di persone, soprattutto turisti. Tanti codici bancomat da rubare e con cui prelevare soldi dopo aver clonato le carte. Ma stavolta è andata male.

I carabinieri da tempo avevano attivato controlli a tappeto agli sportelli di città e provincia. Periodicamente le bocchette di erogazione del denaro (dove vengono applicate le placche elettroniche, dette “skimmer”, dai furfanti) vengono verificate per evitare “sorprese”. Una di queste era proprio in piazza Erbe. Qualche giorno fa i militari dell’Arma avevano così organizzato un appostamento per attendere che i due clonatori andassero a ritirare il marchingegno. Così hanno fatto e così sono finiti in manette entrambi. Come spiega L’Arena, finiranno martedì davanti al giudice per la convalida dell’arresto.

Lo “skimmer” è un’apparecchiatura facilmente reperibile e relativamente a basso costo in alcuni Paesi dell’Est Europa: non è altro che un lettore di schede celato in prossimità della bocchetta di erogazione dello sportello. Il dispositivo è in grado di copiare i codici Pin delle tessere e memorizzarli. Poi basta estrarre la scheda e con l’uso di un pc si possono clonare (anche facilmente) centinaia di tessere. Alcuni furfanti, come accaduto in passato, riuscivano anche ad installare micro telecamere vicino allo sportello per poter visionare la digitazione del codice. Insomma, l’avvertimento, come sempre, è “attenzione maniacale” quando si va a prelevare.

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