rotate-mobile
Cronaca Centro storico / Via Noris Enrico

Verona, Agec azzerata dalla Finanza. L'accusa: "Pilotavano e falsificavano gli appalti"

La Procura scatena il terremoto nell'azienda che gestisce cimiteri, mense, alloggi comunali. "Affari per oltre 30 milioni". La Finanza arresta dirigenti e direttore generale S.T.. Per lui anche una casa in montagna a prezzo di favore

Il direttore dei Servizi istituzionali e due dirigenti, il funzionario dei Servizi informatici e la dirigente dell'area Ristorazione con due dipendenti. Più, ovviamente il direttore generale. Nei guai anche un imprenditore. L'Agec è stata letteralmente "azzerata" dall'operazione della guardia di finanza di Verona, che alle prime ore di giovedì ha messo in pratica i provvedimenti di arresto chiesti e concessi dalla Procura. Le accuse vanno dalla corruzione alla falsità in atti, peculato, corruzione, abuso d'ufficio, turbata libertà in procedure d'appalto. A far scatenare il terremoto in via Noris sarebbero stati i risultati delle indagini su alcuni bandi relativi al servizio di distribuzione pasti di asili e scuole elementari e medie di Verona.

CORRUZIONE ALL'AGEC, ARRESTATI SETTE FUNZIONARI E IL DIRETTORE

Nel mirino degli investigatori ci sarebbe il periodo 2010-2013 e quelli del 2013-2016. Il direttore generale, S.T., sarebbe, secondo l'accusa al centro dell'affare più importante: 28 milioni e 585mila euro da assegnare all'offerta "più vantaggiosa". Tartaglia, in qualità di presidente della commissione giudicatrice avrebbe concesso, secondo il Corriere Veneto,

"a Serenissima Spa (in associazione con Euroristorazione) il punteggio di 29,625 sui 30 disponibili così determinandone la vittoria della gara"

La Procura è convinta che il direttore, in accordo con quasi tutti gli altri funzionari arrestati, abbia pilotato la gara sfruttando la possibilità di "accesso agli atti" e di "assegnazione arbitrariamente dei punteggi". In altre parole, secondo l'accusa, potevano gestire gli appalti come meglio ritenevano. S.T. si sarebbe affidato dunque al direttore dei Servizi istituzionali, Stefano Campedelli, alle dirigenti Francesca Tagliaferro e Alessia Confente, al funzionario informatico, Giovanni Bianchi e alla dirigente Ristorazione Luisa Fasoli e gli impiegati Giorgia Cona e Davide Dusi. Secondo il pm, la "cupola" dell'Agec si sarebbe poi riunita in gran segreto il 9 maggio scorso per compilare almeno 12 verbali e falsificare le date.

MILIONI E CASE IN MONTAGNA - Al bando da 28 milioni si aggiungono le indagini per quello da due milioni e 667mila euro, del 20 maggio 2010. In quel caso, per far vincere la gara d'appalto relativa alla distribuzione dei pasti del triennio scorso alla ditta Velox Servizi Srl, S.T., Campedelli e Tagliaferro avrebbero ugualmente falsificato verbali sui punteggi. Infine, come spiega il Corriere, a margine delle indagini è spuntato anche un appartamento per le vacanze. L'alloggio, un mansardato in Trentino-Alto Adige, secondo l'accusa, sarebbe stato ottenuto da S.T. tramite l'imprenditore di Bressanone Martin Klapfer, arrestato numero nove. Quest'ultimo gliel'avrebbe ceduto a prezzo calmierato: 300mila euro invece di 500mila. L'accusa di corruzione ruota attorno al caso.

LE DIMISSIONI - Con una lettera scritta giovedì, dal carcere veronese di Montorio, ma resa nota venerdì, il direttore generale dell'Agec, S.T., si è dimesso dalla carica che ricopriva dal 1997 nell'azienda. "Lo faccio - ha scritto S.T. nella lettera di dimissioni - per evitare ulteriori problemi all'azienda, ma anche per essere più libero nella mia strategia difensiva". Ora l'Agec, azienda che ha 700 dipendenti, dovrà indire un concorso per nominare il nuovo direttore generale, mentre nel frattempo potrebbe essere nominato un responsabile ad interim.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verona, Agec azzerata dalla Finanza. L'accusa: "Pilotavano e falsificavano gli appalti"

VeronaSera è in caricamento