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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Massimo / Strada Bresciana

Verona, "afferrata e sbattuta di testa contro un muretto": l'atroce fine della 46enne. Autopsia per far luce

Si segue ogni pista relativa all'omicidio della prostituta Venetita Niacsu, massacrata di botte e strangolata dietro un distributore su strada Bresciana: dalla rapina al regolamento di conti per aver invaso "territorio" altrui

Una morte quasi certamente provocata dalla rabbia del suo assassino. Una furia che lo ha spinto ad afferrare la testa della sua vittima per sbatterla violentemente, più volte, contro lo spigolo di cemento di un muretto, dietro ad un distributore. Sono dettagli raccapriccianti quelli che vengono confermati dai carabinieri che si stanno occupando di risolvere il giallo sull’assassinio di Venetita Niacsu (detta anche Venetia, come riportato sul suo profilo Facebook). Tanto il sangue ritrovato su quella stazione di servizio situata in strada Bresciana, località Ferlina. Le analisi sono partite dalla violenza dei colpi e dagli schizzi per ricostruire la dinamica. Il volto della prostituta 46enne risultava tumefatto, sfigurato. L’omicida le ha poi stretto le mani attorno al collo e l’ha strangolata. Ora c’è da stabilire a chi appartengano quelle impronte lasciate sul posto. Sia digitali, quelle delle mani nude con cui si è accanito sulla donna, che quelle delle scarpe, finite nelle pozze di sangue lasciate sull’asfalto.

Come già spiegato da Forze dell’ordine e da alcuni testimoni, Venetita non lavorava da molto sulla strada. “Aveva preso un brutto giro negli ultimi tempi” ha ribadito un camionista che la conosceva e che con lei aveva convissuto da quando era arrivata dalla Romania. Un’amica “di strada” ha invece subito ipotizzato che lei, non avendo protettori, sarebbe stata uccisa da un cliente che la voleva rapinare. Questo perché dalla sua borsetta rinvenuta nella Golf blu parcheggiata poco distante mancava il portafoglio. Anche queste ipotesi sono al vaglio degli investigatori. Non possono tralasciare il fatto, però, che la donna sia stata “punita” da qualcuno che non la voleva in quel punto “a lavorare”. Un regolamento di conti nel mondo della prostituzione per aver invaso il territorio altrui e finito nel peggiore dei modi.

I carabinieri del Nucleo operativo di Verona hanno confermato che dalle telecamere del distributore, quel sabato notte verso le 23e30, si nota una persona avvicinarsi a Venetita. Una figura ancora non chiara, accompagnata sul posto da un’auto. È ancora presto per dichiarare che fosse un complice dell’assassino. La targa dell’auto non sarebbe pienamente visibile. Mentre la Scientifica analizza ogni fotogramma video, sarà l’autopsia a fare chiarezza sulle cause del decesso della prostituta 46enne. L’esame sul cadavere sarà eseguito martedì dal medico legale dell’Istituto di Borgo Roma. Come segnalano i quotidiani locali, altre tracce per ricondurre al suo omicida potrebbero arrivare proprio da lì.

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