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Cronaca Villafranca di Verona / Via Cavour

Verona, accoltella moglie e si suicida: "Una testa calda. faceva il mantenuto"

Paul Ciprian Stroiescu, 31 anni, ha tentato di uccidere Maria Roxana, 29, a Dossobuono tagliandole i polsi. Poi si è gettato sotto un tir in A22. I parenti della donna: "Un buono a nulla che le chiedeva soldi"

Una "testa calda" per non dire di peggio. Violento, irascibile, sempre pronto ad alzare le mani sulla giovane moglie. E' la rabbia che fa parlare i parenti di Maria Roxana, 29 anni di origine romena, consorte di Paul Ciprian Stroiescu, 31 anni, suicida in autostrada dopo averla tentato di uccidere a coltellate. Così, mentre i Servizi sociali comunali di Villafranca confessano di non aver mai ricevuto una richiesta di aiuto ("Mai segnalato nulla ma ora ci stiamo occupando della bambina" avrebbe confessato il sindaco Mario Faccioli ai quotidiani locali), la famiglia di Dossobuono ammette che si temeva scoppiasse il dramma da un momento all'altro. A parlare, ancora sconvolto per la vicenda accaduta tra via Cavour e la A22, è il cognato di Roxana, Gennaro Fusaro, proprietario del bar "Blondy's" dove la giovane lavora. Nelle sue parole c'è commozione e rabbia per la triste sorte toccata all'ennesima vittima delle violenze domestiche. La descrive come "brava", "dedita al lavoro", "conosciuta e apprezzata". A far scattare l'impeto del marito 31enne sarebbe stato un moto di gelosia. Stroiescu era sicuro che lo tradisse. Ancora una volta un litigio famigliare sopra le righe: sono volati insulti, botte e poi è spuntato il coltello da cucina. Con quello si è accanito su Maria Roxana. Le ha tagliato i polsi, voleva ucciderla.

DOSSOBUONO, ACCOLTELLA LA MOGLIE PER UCCIDERLA. POI SI GETTA SOTTO UN TIR

I parenti della donna smentiscono l'ipotesi che lei avesse qualcun altro. Sarebbe stato un "film" che si era fatto quel marito violento. La situazione sarebbe degenerata 15 giorni fa. L'ossessione di quell'idea aveva preso sempre più piede nella testa del 31enne. L'ultima, fatale, discussione, era scoppiata alla vigilia del tentato omicidio-suicidio. Lo stesso cognato di Maria, marito della sorella, ha rivelato ai quotidiani locali che la gelosia si accompagnava a richieste di soldi. Stroiescu è descritto come un disoccupato perenne. "Faceva il mantenuto" e le chiedeva denaro in continuazione che poi spendeva. Roxana tirava avanti la famiglia lavorando a quel bar. Con lo stipendio pagava affitto e le incombenze quotidiane. Il fatto di avere una mamma che in Romania faceva l'assistente sociale non l'ha aiutata. Nemmeno le richieste della sorella di rivolgersi a Forze dell'ordine e servizi sociali. "Non è mai arrivata una denuncia, né una segnalazione" ha confessato il capitano dei carabinieri di Villafranca, Alberto Granà.

Eppure la donna con le divise aveva familiarità. Non era raro che alcuni militari e agenti di pattuglia si fermassero per un breve ristoro in quel bar aperto 24 ore su 24 a Dossobuono. Maria Roxana, aveva deciso, forse, di tutelare la sua famiglia. Non voleva che qualcuno venisse a prendere il papà di sua figlia. Lo stesso papà che nelle foto appare sorridente vicino alla piccola, che ha tre anni. Ma anche lo stesso che da tempo assillava e menava le mani sulla mamma. La coppia era assieme da 15 anni. Si erano conosciuti in Romania e poi erano venuti ad abitare in Italia. Nel Veronese avevano vissuto anche a Povegliano. Nel 2010 il loro trasferimento a Dossobuono. Si erano sposati quattro anni fa. Ora Maria Roxana si trova all'ospedale. Subito dopo i soccorsi è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. E' salva, anche se grave.

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