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Cronaca Negrar / Via Don A. Sempreboni

Abusava delle anziane pazienti, la figlia chiede all'ospedale 149 mila euro

Secondo il legale la struttura deve rispondere di quegli abusi per responsabilità contrattuale e in caso di rigetto, extracontrattuale. Nel primo caso, la Casa di cura sarebbe stata inadempiente agli obblighi concordati, nel secondo invece si fa riferimento al mancato controllo dei vertici della struttura

Vuole giustizia la figlia di una delle due anziane che subirono gli abusi sessuali di un infermiere nella casa Nogarè dell'ospedale Sacro Cuore di Negrar. 

Il procedimento penale per violenza sessuale contro L. M., 31 anni, procede, ma la figlia di una delle due anziane ha incaricato il suo legale, l'avvocato Marco Falavigna di avviare un'azione civile contro la struttura della Valpolicella. 

È stato così depositato nei giorni scorsi un atto di citazione con il quale la 53enne, nominata amministratore di sostegno e curatore della madre di 82 anni, chiede 149 mila euro di risarcimento per i danni materiale, biologico e morale all'ospedale Sacro Cuore. Secondo il legale infatti la struttura deve rispondere di quegli abusi per responsabilità contrattuale e in caso di rigetto, extracontrattuale. Nel primo caso, la Casa di cura sarebbe stata inadempiente agli obblighi concordati con la paziente, Non rispettando l'impegno di garantire personale idoneo e di assicurare un soggiorno il più possibile sereno all'ospite: in fin dei conti l'accordo si fondava su una retta di ben 1.643 euro al mese. Ma se fosse negata dal giudice la responsabilità contrattuale,  a parere dell'avvocato, resta sempre quella per fatto illecito (o extracontrattuale), ossia il mancato il controllo sui dipendenti dai vertici dell'ospedale nonostante le segnalazioni della figlia del 82enne. 

Intanto l'uomo ha effettivamente confessato gli abusivi su due pazienti. 

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