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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Variante Omicron: «Una nuova tempesta sta arrivando». E il governo Draghi prepara la stretta

L'allarme dell'Oms: «Sistemi sanitari a rischio». Draghi: «L'arrivo della variante Omicron, molto più contagiosa, ha aperto una nuova fase nella pandemia»

«L’arrivo della stagione invernale e la diffusione della variante Omicron ci obbligano alla massima cautela nella gestione dei prossimi mesi», così si è espresso nelle scorse ore il presidente del Consiglio Mario Draghi alla vigilia della diffusione dei nuovi dati da parte dell'Istituto Superiore di Sanità, sulla cui scorta il 23 dicembre la Cabina di regia nazionale è chiamata a deliberare nuove possibili restrizioni in vista del Capodanno. Aleggia una certa preoccupazione in Italia e nel mondo, così come ricordato dall'Organizzazione mondiale della sanità che ieri per bocca del direttore di Oms Europa, Hans Kluge, ha ammonito: «Una nuova tempesta sta arrivando», ribadendo poi che la variante Omicron in Europa «entro poche settimane dominerà in più paesi della regione, spingendo i sistemi sanitari già sotto pressione sull'orlo del baratro».

Toni non certo rassicuranti, dunque, compensati però dall'invito a procedere quanto prima con la somministrazione della terza dose di vacccino, mentre Israele già annuncia la quarta dose per alcune categorie di persone (sanitari e over 60). Nel frattempo l'Europa ha iniziato nuovamente a chiudere attività e servizi, mentre in Italia ancora si discute sul da farsi: i Paesi Bassi sono entrati in lockdown dal 19 dicembre e ci resteranno fino al 14 gennaio, con scuole chiuse, attività non essenziali e negozi chiusi, tra questi i bar e parrucchieri. La Germania ha imposto restrizioni e obblighi di quarantena per i viaggiatori che provengano dal Regno Unito, ma anche da Francia e Danimarca, così come la stessa Francia nei confronti delle persone dirette verso o provenienti dal Regno Unito, con Parigi che ha anche annullato i festeggiamenti in piazza e vietato i fuocchi d'artificio per il Capodanno. L'Austria vede ancora vigente il cosiddetto "lockdown dei non vaccinati" che sarà allentato solo per le feste di Natale dal 24 al 26 dicembre, mentrre per il Regno Unito da giorni si parla ormai della possibile introduzione di nuove restrizioni a fronte di dati in continuo peggioramento. Persino la Svizzera ha limitato l'accesso ad alcuni luoghi aperti al pubblico, come bar e ristoranti, ai soli vaccinati e guariti.

Insomma l'Europa chiude, l'Italia attende. Tornando ai fatti nostrani, le prospettive sono ugualmente quelle di una possibile nuova stretta in vista del Capodanno. La Cabina di regia del governo Draghi che si terrà giovedì 23 dicembre, infatti, dovrebbe portare all'ennesimo decreto-legge. Si è ormai tornati, sotto il profilo della decretazione d'urgenza, ai ritmi del governo Conte, con le norme anti Covid che non fanno in tempo ad entrare in vigore e già sono da considerarsi "vecchie" e pronte ad essere superate, decreti-legge che ancora non sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale (quale quello dedicato alla proroga dello "stato di emergenza") e già se ne preparano di nuovi. Insomma, l'impressione è che né il green pass, né il super green pass, abbiano sinora prodotto garanzie sufficienti nella gestione della pandemia. Riprova di ciò è la paradossale proposta in discussione di introdurre l'obbligo del tampone anche per i vaccinati/guariti, il che evidentemente minerebbe al fondo la logica sin qui adottata dal governo Draghi, sia evidentemente anche la fiducia nella campagna vaccinale.

Il premier Mario Draghi, intervenendo quest'oggi per la conferenza stampa di fine anno, ha ad ogni modo spiegato che «i vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. Tra i decessi, - ha ribadito Draghi - tre quarti sono non vaccinati». Lo stesso premier ha però poi sottolineato che «l'arrivo della variante Omicron, che gli scienziati ci dicono essere molto più contagiosa delle precedenti, ha aperto una nuova fase nella pandemia e domani si terrà una Cabina di regia per decidere il da farsi sulla base del quadro epidemiologico». Lo stesso premier Mario Draghi ha poi profilato l'ipotesi di introdurre l'obbligo di tampone negativo anche per i vaccinati che non abbiano ancora ricevuto la terza dose: «Non è esclusa l'applicazione del tampone per i vaccinati - ha spiegato il premier Draghi rispondendo a una domanda - perché c'è un periodo del green pass, in cui la protezione della prima e seconda dose decresce rapidamente e la terza dose non è stata ancora fatta. In questo periodo può essere utile fare un tampone, per capire se si è positivi. Sono sistemi per poter cercare di rallentare la diffusione del virus».

Conferenza stampa di fine anno del presidente del Cosiglio Mario Draghi

Ad essere data quasi per certa è la nuova riduzione della durata delle certificazioni verdi Covid da avvenuta vaccinazione: dopo essere stata portata da 12 a 9 mesi dovrebbe infatti essere ulteriormente accorciata a 6 mesi (vi è anche l'ipotesi dei 7 mesi). In merito va però ricordato che la Commissione europea ha recentemente ribadito che per i viaggi in paesi dell'Unione europea la validità del green pass è soggetta ad un «periodo vincolante» che non può essere inferiore ai 9 mesi e deve essere condiviso dagli Stati membri.

Altre ipotesi al vaglio della Cabina di regia sono l'introduzione dell'uso obbligatorio all'aperto della mascherina a partire dalla zona bianca (dove sarebbe già previsto in caso di affollamenti, ma nessuno lo rispetta), così come quello di indossare una mascherina Ffp2 sui mezzi di trasporto pubblici e negli ambienti al chiuso, dai luoghi dello spettacolo agli uffici, passando per i palazzetti dello sport e i musei. Sfavorevole all'idea di introdurre l'obbligo di tampone negativo anche per i vaccinati/guariti, cioè i titolari di super green pass, al fine di accedere a luoghi quali teatri, cinema e sale concerti, si è detto il ministro della cultura Dario Franceschini, così come il ministro del turismo Massimo Garavaglia ha ribadito nelle scorse ore che «di un nuovo lockdown proprio non se ne parla», per poi aggiungere: «È vero, c'è ancora questo maledetto Covid però abbiamo imparato a conviverci. Ci mettiamo la mascherina, ci vacciniamo, teniamo le precauzioni e quindi, rispetto ad un anno fa quando eravamo davvero chiusi in casa, oggi possiamo fare tutto, anche andare a sciare». 

Altra ipotetica linea di intervento che il governo potrebbe vagliare nel corso della Cabina di regia in programma a palazzo Chigi giovedì 23 dicembre, riguarda la possibile estensione dell'obbligo vaccinale, terza dose inclusa, ad ulteriori categorie di persone oltre a quelle già previste. Al personale medico e sanitario, oltre che al personale scolastico, ai militari ed alle forze dell'ordine, potrebbero infatti aggiungersi anche altre categorie di lavoratori, al momento non meglio definiti che come coloro che sono a "stretto contatto col pubblico". In ultima istanza, è possibile che il nuovo decreto-legge in arrivo introduca effettivamente l'obbligo del test negativo per l'accesso, se non già ai luoghi dello spettacolo tout court, quantomeno alle discoteche e sale da ballo, con in vista inevitabilmente le feste e le celebrazioni di fine 2021. 

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