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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Zai / Viale del Lavoro

In Fiera arrivano i titoli di coda per Vapitaly 2016, con oltre ottomila presenze

La rassegna dedicata al vaping si chiude con la soddisfazione degli organizzatori: "Eravamo usciti più che soddisfatti dall’edizione dello scorso anno, avevamo alzato le aspettative per questa e siamo andati anche oltre"

Più di 8mila presenza sono state registrate per Vapitaly 2016 tra le giornate aperte al pubblico e la terza ed ultima, quella del 30 maggio, dedicata unicamente agli operatori del settore. 
"Eravamo usciti più che soddisfatti dall’edizione dello scorso anno, avevamo alzato le aspettative per questa – dichiara Mosè Giacomello, presidente Vapitaly - e siamo andati anche oltre: vedo che aumenta non solo l’interesse, ma anche la consapevolezza delle caratteristiche positive del vaping. Gli incontri di oggi hanno fornito chiarimenti sugli aspetti legati alla comunicazione, perché non stiamo più parlando di sigaretta, ma di un mondo nuovo che va comunicato in modo diverso, e hanno mostrato che ci sono spazi di crescita per chi commercia e opera nel settore. Non possiamo che guardare con ottimismo al 2017 e ringraziare tutti i partecipanti dall’Italia e dall’estero, che hanno confermato l’apertura e la valenza internazionale di questa fiera".

Tra i principali momenti della giornata, che ha attirato l'interesse di molti visitatori, il convegno “Comunicazione e pubblicità in regime di Tpd”, la nuova Direttiva europea sui tabacchi, che ha fatto il punto sulla situazione attuale, alla luce dell’entrata in vigore della nuova legislazione, avvenuta il 20 maggio. Sull'argomento si sono espressi: Massimiliano Nicodemo, Avvocato, per anni ha sostenuto e difeso le aziende del vaping in sede giudiziaria, accompagnandole passo dopo passo durante il lungo iter dei ricorsi amministrativi; Michelangelo Tagliaferri, fondatore dell'Accademia di Comunicazione di Milano, maestro di generazioni di professionisti della pubblicità e del marketing, è stato responsabile della campagna antifumo dell'allora ministro Sirchia; Riccardo Polosa, tra i massimi esponenti mondiali della ricerca scientifica in materia di vaping, è ordinario di Medicina interna dell'Università di Catania, direttore scientifico della LIAF, Lega Italiana Anti Fumo, e presidente del CEN, Comitato Europeo di Normazione, che riunisce 50 esperti europei con il compito di sviluppare standard tecnici di qualità e sicurezza per la produzione e la vendita di sigarette elettroniche in Europa, in accordo con la direttiva 2014/40/EU.

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“A livello di comunicazione – ha detto Tagliaferri – bisogna interrompere il circuito perverso dell’ambiguità che lega l’e-cig alla sigaretta. Non abbiamo niente a che fare con la sigaretta, con il fumo e solo, quando lo si desidera, con la nicotina. Qui siamo di fronte ad un consumo diverso, a necessità diverse e a libertà diverse. Spesso questa tecnologia viene utilizzata per allontanarsi dal fumo e, se si riescono a evitare le morti legate al fumo, sarà valsa la pena di comunicare questo mondo".
Il professor Polosa ha chiarito: "Quando si parla di tabacco, il problema non è la nicotina, ma la combustione e il cocktail mortale di sostanze dannose che vengono liberate dal fumo di sigaretta. La nicotina, da sola, non causa il cancro, né provoca malattie respiratorie. Nei dispositivi elettronici delle e-cig non c’è combustione, né è previsto l’uso del tabacco".
Inoltre "i dati statistici ed epidemiologici hanno dimostrato che le e-cig hanno aiutato a smettere di fumare 5 milioni di persone negli Stati Uniti e 1,5 in Inghilterra. Sono dati di grande interesse per chi si occupa di salute pubblica".
L’intervento dell’avvocato Nicodemo si è concentrato, invece, sulle nuove norme introdotte dalla Tpd, in tema di comunicazione. "Il legislatore – ha precisato – stabilisce l’impossibilità di pubblicizzare le sigarette e elettroniche e i prodotti per lo svapo, su stampa, radio e televisione, anche tramite la sponsorizzazione di programmi o eventi, mentre esclude questo divieto per Internet, dove è possibile pubblicizzare prodotti per le aziende, ma non venderli contemporaneamente. Da verificare, come la giurisprudenza interpreterà questo diverso trattamento. Per negozi e punti vendita, invece, è possibile farsi pubblicità, esattamente come avviene per gli altri tipi di negozi, attraverso i media e le affissioni".

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Salute in primo piano, dunque, a Vapitaly. Ne è un esempio, sul versante aziendale, la storia di Alfaliquid, fabbricante numero uno in Francia, primo ad entrare nel business del settore, nel 2008, e detentore di oltre il 55% del mercato nazionale. Ebbene: nel 2005 Didier Martzel, ingegnere elettronico, applica la sua professionalità all’elaborazione di un modello di e-cig che, riprendendo forma e gestualità, non crei tuttavia il danno della combustione, il tutto pensando a come allontanare i figli, fumatori, dalla sigaretta tradizionale. Ne nasce un brevetto, che però, nella sua fase di ottimizzazione tecnica, viene bruciato sul filo dai cinesi. Poco male: Didier continua (e oggi quasi ci siamo) il perfezionamento del suo brevetto e, intanto, crea un colosso nella produzione di liquidi che attualmente conta 180 dipendenti e lo vede al timone, con la moglie Danielle al marketing e p.r., il figlio Olivier tecnico di produzione, sicurezza e qualità e il figlio Xavier, biologo aromatiere (il che si traduce in 140 e-liquids suddivisi in quattro linee: tobacco, cocktails, greedy e fruity flavours). Valore aggiunto: nel 2010, per fronteggiare la produzione cinese, Didier identifica la sua come 100% made in France, garantendo limpida tracciabilità e certificando il liquido FR-M con nicotina, potendo così, unico al mondo, stamparne l’etichetta senza il temibile pittogramma del teschio. La ricerca nei laboratori interni, la certificazione da parte dell’Istituto superiore di sanità francese ed il medesimo risultato è in corso d’opera anche per gli altri liquidi dell’azienda.

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