Era anche un po' veronese Valeria Solesin, la 28enne ricercatrice della Sorbona, vittima degli attentati parigini al teatro Bataclan del 13 novembre. La ragazza veneziana era infatti nata nell'ospedale Chiarenzi di Zevio nel 1987, all'epoca struttura di eccellenza nel campo dell'ostetricia. Per questo motivo, ai funerali di Stato svoltisi martedì 24 novembre in piazza San Marco a Venezia, era presente anche il Comune di Zevio, rappresentato dal vicesindaco Giampietro Penazzo. A portare il gonfalone del Comune è stato lui perchè il sindaco Diego Ruzza è all'estero per impegni professionali. Con il vicesindaco, l'istruttore capo della polizia municipale di Zevio, Enzo Gasperini.

Su L'Arena, il commento di Penazzo: "Una cerimonia molto toccante, con messaggi chiari contro il terrorismo in una città crocevia di genti e culture diversi come è Venezia. La cerimonia in piazza San Marco, presente anche il capo dello Stato Sergio Mattarella, ha condannato unanimemente il fondamentalismo jihadista. In questo senso sono andati i messaggi forti del patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e dei rappresentati delle comunità ebraica e mussulmana. Secondo quest'ultima non esiste di uccidere nel nome di Allah. Molto toccante è stato anche l' intervento del padre di Valeria, Alberto, e poi la grande compostezza mostrata dai genitori della ragazza nonostante la tragedia che stanno vivendo".

Sempre su L'Arena, il vicesindaco racconta il viaggio verso piazza San Marco, con il timore dell'acqua alta: "Per arrivare a piazza San Marco abbiamo superato un formidabile spiegamento di forze dell'ordine, costituito da uomini dell'esercito, della polizia, dei carabinieri, della finanza, da agenti speciali in tenuta antisommossa. Altri ancora erano appostati sui tetti delle case. Comunque l'afflusso e il deflusso dalla piazza, blindatissima, è stato molto ordinato. Fortunatamente l'acqua alta, che già aveva parzialmente inondando il salotto di Venezia, ha raggiunto il massimo alle 8.45 per poi discendere. Così, a un certo punto, è stato integrato il numero delle sedie disponibili per quanti avrebbero assistito al funerale".