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Vaccini, bocciato dal Consiglio di Stato, il Veneto attende la Consulta

La Corte Costituzionale discuterà il ricorso della Regione il prossimo 21 novembre. Intanto però il parere del Consiglio di Stato indica che il decreto Lorenzin si applica fin da subito

La Regione Veneto ha dovuto incassare una sconfitta nella battaglia per la non obbligatorietà dei vaccini. Dopo la ritirata sulla moratoria, concessa in un primo momento ai bambini da 0 a 6 fino al 2019 e poi sospesa, il Veneto si era affidato al Consiglio di Stato per vedere riconosciute le proprie ragioni. Cosa che non è avvenuta.

L'indicazione del Consiglio di Stato è che il decreto Lorenzin si applica già da questo anno scolastico e quindi i bambini non in regola con gli obblighi vaccinali non potranno entrare in asili e materne, mentre per la scuola dell'obbligo la frequentazione è concessa ma le famiglie che non hanno fatto vaccinare i propri figli saranno multate. Un decreto che è entrato subito in contrasto con la normativa regionale del Veneto, che in materia di vaccini non impone l'obbligatorietà.

Il parere al Consiglio di Stato sulle modalità di applicazione della legge nazionale sui vaccini lo avevamo chiesto noi, quindi ne rispettiamo totalmente le conclusioni. Ci riserviamo peraltro di leggerne integralmente i contenuti.

Questo è stato il commento del presidente del Veneto Luca Zaia che, pur rispettando l'indicazione del Consiglio di Stato, non si ritiene del tutto sconfitto e attende l'esito del ricorso alla Corte Costituzionale. Ricorso che sarà discusso in udienza pubblica il prossimo 21 novembre.

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