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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Stadio / Via San Marco

L'URLO silenziato, arriva lo sgombero degli edifici occupati in via San Marco

Dopo circa una settimana si è dunque conclusa con uno sgombero da parte delle forze di Polizia, l'occupazione degli stabili in via San Marco. I componenti del collettivo Anomala sono stati condotti in Questura questa mattina presto

La mattina di oggi sabato 16 gennaio verso le ore 7.00, lo spazio autogestito URLO è stato sgomberato dalle forze di polizia, intervenute per liberare l'area abbandonata da anni ed occupata circa una settimana fa dai ragazzi e le ragazze del collettivo Anomala. A diffondere la notizia è lo stesso collettivo che si dice però pronto a continuare a far vivere le proprie idee e i propri progetti.

L'area in disuso da parecchi anni parrebbe essere destinata a diventare, secondo alcune indiscrezioni tutte da confermare, un supermercato. Negli ultimi tempi era andata a soggetto a degrado e frequentazioni poco cristalline. Di qui anche la volontà espressa da parte del collettivo Anomala di rivitalizzare la zona attraverso la creazione di laboratori ed attività quotidiane per favorire l'incontro tra i giovani della città. Oggi è però giunta la fine dell'occupazione degli stabili innanzi al Don Calabria in via San Marco. Di seguito riportiamo il comunicato di Anomala, trasmesso in seguito allo sgombero:

"Oggi, alle 7 di mattina, lo spazio occupato autogestito Urlo è stato sgomberato dalla questura di Verona. Gli occupanti dell’Urlo sono stati sequestrati dall’ufficio digos di Verona, con un pretesto intimidatorio. L’Anomala dopo una settimana d’occupazione, oltre ad avere liberato dal degrado e dall’abbandono lo stabile di via S. Marco è riuscita a creare delle pratiche anti-crisi dal basso, e dato la possibilità ai ragazzi dei quartieri veronesi di riempire la propria quotidianità con attività collettive, assembleari, fuori da logiche di gerarchia e di profitto.

Per una settimana gli attivisti dell’Urlo Occupato hanno ricostruito lo spazio con laboratori di riuso e di riciclo di materiale di scarto destinato al macero. Il posto ora verrà sigillato e quindi non potrà essere utilizzato fino a processo. Il suo futuro resterà incerto e rimarrà ancora in stato di degrado fino alla prossima speculazione edilizia.

Ancora una volta, la questura e le pressioni politiche esterne, in nome del finto decoro, del finto progresso e di una presunta legalità, usano la repressione per sabotare e distruggere percorsi collettivi di socialità, di libera aggregazione e concreta alternativa al vuoto lasciato dalla monotonia quotidiana, dalle istituzioni e dagli interessi privati. L’URLO CONTINUA E NON SI ARRESTA!! LE IDEE NON SI POSSONO SGOMBERARE!!"

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