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Cronaca

Ulss, debiti da record Sandri: Ho un piano

La sanit veronese indebitata. Ma lassessore cala lasso: Sistema da rifare"

Giusto ieri l’assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri aveva disposto il ripiano dei debiti delle Ulss e delle aziende sanitarie venete. Debito che ammonta a circa 300 milioni di euro. Oggi si è proiettato al futuro, e guarda alle prossime regionali. L'ex assessore comunale, chiamato a palazzo Balbi per sostituire Francesca Martini, andata a Roma per l'incarico di viceministro alla Sanità, si è affezionato alla carica che ricopre oggi, e due anni seduto su quella poltrona non gli bastano. L'intenzione è quindi quella di ricandidarsi per la giunta veneta, e per farlo ha già in mente una riforma sanitaria da proporre al suo elettorato: ovvero quella di revisionare la composizione delle Ulss venete.

Non si è sbottonato di più l’assessore, “Questa è una carta che mi giocherò nei prossimi mesi, ma parlare della riforma sanitaria ora è troppo presto” puntualizza Sandri. Le unità locali socio-sanitarie venete sono appena state rimesse in salute proprio dall’intervento finanziario diretto della Regione, nella persona di Sandri. Ulss che proprio a Verona avevano visto il debito più consistente: 131 milioni. “Il motivo è che a Verona si concentra il 50% del comparto della sanità privata regionale - ha spiegato l’assessore -, comparto le cui spese sono ben più alte di quella pubblica. Sto parlando nello specifico della Ulss 22 che presenta nel suo territorio due strutture importanti come quella di Negrar e Peschiera. L’altra anomalia è la Ulss 20, dove c’è un eccesso di clientela causato dalla centralità dei servizi”. La cura agli sprechi sarebbero quelle misure tecniche che Sandri vorrebbe applicare alle Ulss. Staremo a vedere.

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