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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Cittadella

Truffatori seriali smascherati dalla Finanza: le indagini arrivano fino a Verona

L'operazione è stata condotta dalle Fiamme Gialle di Padova, coordinate dalla Procura della Repubblica, e ha portato a 52 perquisizioni locali e domiciliari nei confronti di 24 aziende

Oltre 100 militari della Guardia di Finanza di Padova hanno eseguito questa mattina 52 perquisizioni locali e domiciliari nei confronti di 24 aziende e degli appartenenti ad un sodalizio criminoso dedito sistematicamente alla truffa, avente come fulcro due aziende padovane. L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica patavina, vede indagati, a vario titolo, 7 soggetti per associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta e truffa.
Le due aziende (EUROPSTAND S.r.l. e LUNA TRASLOCHI E ALLESTIMENTI S.r.l.), operanti nel settore degli allestimenti di spazi espositivi per fiere ed eventi, dichiarate fallite dal locale Tribunale nella prima metà del 2014, avevano organizzato una serie di truffe, carpendo la fiducia di creditori e banche, che avevano fornito loro merci e denaro, confidando nella reputazione delle imprese stesse e convinti quindi che le promesse di pagamento sarebbero state onorate. Così ovviamente non è stato, come hanno appurato gli approfondimenti delle Fiamme Gialle del Gruppo di Padova.
Due i filoni truffaldini scoperti. Il primo, ai danni dei fornitori, si è sostanziato nell’acquisto delle merci più disparate, per oltre un milione di euro: vini pregiati, televisioni, computer, condizionatori, carburante, materiale idraulico, materiali per pulizia, muletti elettrici di ultima generazione. Per tali beni veniva previsto un pagamento dilazionato in più soluzioni, di cui solo la prima rata veniva onorata per ottenere la fiducia del fornitore e la consegna della merce. Il restante debito veniva saldato attraverso la consegna di assegni bancari che si rivelavano al momento dell’incasso scoperti o con firma contraffatta e, pertanto, venivano rifiutati dalle banche. I soggetti coinvolti, inoltre, utilizzavano nomi di fantasia e utenze telefoniche attivate ad hoc e destinate a vita breve, per poi rendersi irreperibili una volta ottenuta la merce.
Il secondo filone, questa volta ai danni degli istituti di credito, consisteva nell’ottenere ingenti fidi e anticipi di denaro dalle banche attraverso la presentazione “allo sconto” di fatture per centinaia di migliaia di euro; documentazione fiscale che si rivelava falsa quando poi le banche passavano all’incasso. A supportare la solvibilità delle aziende provvedeva, poi, un dipendente bancario in pensione, attualmente indagato, che forniva referenze, accreditando le società presso i vari istituti di credito.
Due milioni e mezzo di euro, così, sono confluiti nei diversi conti correnti intestati alle società, prontamente svuotati dai truffatori, convinti di poterla far franca chiudendo le aziende e sparendo dalla circolazione. Dopo aver svuotato le prime due società, infatti, attraverso un’agenzia di somministrazione di lavoro, amministratori e dipendenti sodali nella truffa si sono spostati di volta in volta su altre aziende, che venivano utilizzate per perpetrare ulteriori truffe con le medesime modalità . Grazie ad una capillare attività investigativa fatta di incroci di dati contabili, analisi di conti correnti e assunzione di informazioni da altri soggetti, la Guardia di Finanza di Padova è riuscita a ricostruire l’intero mosaico e ad individuare le aziende e i soggetti coinvolti.
Nell’ambito delle indagini, sono stati sequestrati presso una delle aziende coinvolte tre cisterne di carburante per un valore complessivo di 30.000 euro, delle quali una restituita al legittimo proprietario e due affidate in uso alla Protezione civile di Padova, bancali di frutta sciroppata per un totale di oltre 5.000 euro, poi restituita alla società fornitrice, e materiale vario per allestimento di capannoni, per un valore di circa 50.000 euro, merce risultata oggetto di truffe.
L’operazione della Guardia di Finanza è culminata con le odierne perquisizioni, eseguite non solo a Padova ma anche nelle province di Pescara, Milano, Venezia, Verona, Treviso e Rovigo.

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