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Truffa ai danni dell'UE nel mondo del vino: indagata anche Veronafiere

L'operazione "In vino veritas" è stata condotta dalla guardia di finanza di Milano, coordinata dalla Procura Europea, e vede sotto indagine anche la cooperativa Unione Italiana Vini. Oltre due milioni di euro sono stati sequestrati al momento

Più di due milioni di euro sequestrati, tre persone e due società indagate. È il bilancio dell'indagine del comando provinciale della guardia di finanza di Milano, coordinata dalla Procura Europea (EPPO – European Public Prosecutor’s Office), su una presunta truffa che sarebbe stata messa in atto da Unione Italiana Vini, azienda leader nel settore vitivinicolo che raccoglie 150mila viticoltori, e da Veronafiere, ai danni dell'Unione Europea.

Come riferiscono i colleghi di MilanoToday, i finanzieri hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Verona, finalizzato alla confisca anche per equivalente di 2.085.810,96 euro nei confronti di UIV, società cooperativa con sede a Milano. Dall'operazione "In vino veritas" sarebbe emerso che l'azienda avrebbe ottenuto finanziamenti per la promozione di prodotti agricoli dall'Unione Europea partecipando a un bando "pilotato". L'ipotesi di reato dunque è quella di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di matrice unionale, connesse alla partecipazione ad un bando europeo di cui al Regolamento (UE) n. 1144/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo per la promozione di prodotti agricoli, nel mercato interno e nei Paesi terzi.

Frode che secondo l'accusa avrebbe visto la complicità di Veronafiere, che coordinava il progetto europeo, la quale avrebbe consentito alla cooperativa vitivinicola di ottenere 5.061.358 euro di fondi, di cui 2.085.810, pari alla cifra sequestrata, già erogati in due tranche, nel 2019 e 2020, dalla Agenzia Esecutiva dell’Unione Europea per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare (CHAFEA) ed incassati dalla cooperativa, in qualità di beneficiario-coordinator del progetto. I coordinatori dell'ente fieristico (esecutore-implementing body) si sarebbero dunque messi messi d'accordo con UIV per "forzare" il bando, questo prendendo un milione e mezzo di euro dalla cooperativa e non dovendo sostenere alcun costo (mentre secondo il regolamento avrebbero dovuto sopportare il 20% del totale del finanziamento).

Per gli investigatori il sistema fraudolento consisterebbe infatti nella pre-individuazione della società che avrebbe svolto il ruolo di implementing body la quale si sarebbe poi agevolmente aggiudicata la successiva procedura di selezione. Le due società avrebbero anche stipulato un contratto di servizi chiamato "Accordo Quadro", apparentemente indipendente dal progetto ma che realtà sarebbe servito a dissimulare il pagamento, da parte della cooperativa vitivinicola, del 35% del costo ammissibile a Veronafiere. Secondo l'accusa, quindi, per ottenere il finanziamento, le due aziende avrebbero celato all'Agenzia dell'Unione Europea il collegamento e il conflitto di interessi tra le parti, nonché la vera destinazione dei fondi erogati.

Sulla vicenda si è espressa Unione Italiana Vini con una nota: «UIV, informata sugli sviluppi dell’indagine a carico di Unione Italiana Vini Società Cooperativa e dei suoi vertici, anche alla luce del buon operato e della trasparenza da sempre dimostrata, confida in un rapido chiarimento della vicenda ed esprime piena fiducia nella Magistratura, così come nell’operato del management coinvolto».

Anche da Veronafiere si dicono fiduciosi in merito all'operato della giustizia: «Con riguardo alle notizie pubblicate oggi in ordine alla pendenza di un’indagine nei confronti di Veronafiere, la Società comunica di non essere destinataria di alcun provvedimento di sequestro e che, per quanto noto, nessun dirigente o dipendente di Veronafiere risulta sottoposto ad indagini. Veronafiere confida pertanto nell’operato della Magistratura e nell’accertamento della propria estraneità ad eventuali ipotesi di illeciti nei confronti dell’Unione Europea».

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