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Cronaca Via Apollo

Scoperto e denunciato un candidato di 56 anni che cercava di superare l'esame della patente con "aiutino"

In base a quanto ricostruito dalla polizia locale, l'uomo sarebbe stato collegato a un suggeritore esterno tramite un dispositivo tecnologico

Secondo quanto riferito dalla polizia locale di Verona, sono saliti a 19 i «cittadini stranieri» che avrebbero tentato, a partire dall'inizio dell'anno, di «superare l'esame scritto della patente a Verona, grazie a sistemi tecnologici e con la consueta complicità di un suggeritore esterno ai locali della Motorizzazione di via Apollo». Il personale del Laboratorio Analisi Documentale, spiega la polizia locale, è ormai diventato un punto di riferimento per gli Ispettori responsabili degli esami, ciò grazie alla stretta collaborazione attuata da oltre due anni.

Nell'ultima circostanza riscontrata, chiarisce la nota della polizia, lo schema che avrebbe impiegato l'uomo, residente in provincia, è quello più utilizzato. In aula erano tuttavia già pronti gli agenti per contrastare l'illecito utilizzo di apparecchiature elettroniche, finalizzato ad avere un aiuto per poter superare le prove scritte. Nell'occasione sarebbe quindi stato notato il candidato anzitutto per come si sarebbe posizionato di fronte alle postazioni per svolgere la prova.

La nota della polizia locale spiega che sarebbe quindi stato rinvenuto «all'interno del maglione» del candidato un «marchingegno con cellulare, telecamere, sim telefonica». Stando alla ricostruzione fornita dagli agenti, le domande sarebbero state lette dalla voce-guida della postazione e il suggeritore esterno, che si sarebbe trovato in ascolto tramite il cellulare, avrebbe quindi suggerito le risposte giuste.

In base a quanto si apprende, l'uomo protagonista della vicenda, un cinquantaseienne, è stato stato segnalato alla procura della Repubblica per «falsità ideologica» e per la «falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di titoli abilitanti». La polizia locale di Verona, in conclusione, evidenzia che «l'organizzazione criminale che fornisce gli apparati e il supporto è particolarmente ramificata e ha molti clienti in diverse regioni italiane, con pagamento fino 5.000 euro per avere l'"aiutino"».

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