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Cronaca Villa Bartolomea / Via Rodigina

Due laboratori clandestini scoperti nella Bassa con tremila piante di marijuana

L'operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile di Treviso e ha portato all'arresto due cittadini cinesi, che coltivavano e sorvegliavano le piantagioni situate tra Castagnaro e Villa Bartolomea

Le piantine di marijuana venivano riscaldate ed illuminate grazie ad un allacciamento abusivo alla linea Enel, mentre ben 9 chilogrammi di "erba" erano già pronti per messi sul mercato. 
Un'operazione condotta dalla Squadra Mobile di Treviso a portato alla luce capannoni agricoli semidiroccati, in aperta campagna, situati tra Castagnaro e Villa Bartolomea, dove all'interno veniva coltivato lo stupefacente. In manette sono finite due persone, entrambe di origine cinese: un 48enne senza fissa dimora ed un 40enne di Vigonza.
Circa un anno fa preso in affitti gli stabili, trasformandoli nel luogo ideale in cui coltivare le piante di ganja ed ora invece si trovano rinchiusi nel carcere di Montorio.

L'INDAGINE - L'operazione era partita poche settimane fa, quando gli investigatori trevigiani avevano intercettato un pacco di marjuana proveniente dalla Grecia e destinato ad un gruppo di cinesi a Caerano: in cella finirono quattro persone tra cui una donna, una sorta di boss della banda. Seguendo le tracce di un loro connazionale vicino all'organizzazione, ritenuto una specie di intermediario nella comunità orientale, la Squadra Mobile ha scoperto le maxi-serre. I due "guardiani-coltivatori" arrestati martedì, hanno accertato gli investigatori, vivevano, mangiavano e dormivano nei due casolari. Per ora nessuna responsabilità è stata ascritta al locatario degli immobili.

"Si tratta della continuazione di un'operazione conclusa nelle settimane scorse - ha detto Claudio Di Paola, Capo della Squadra Mobile di Treviso - a carico di quattro cittadini cinesi, che sono stati tratti in arresto per traffico di sostanze stupefacenti e con l'indagine successiva siamo pervenuti al sequestro di due laboratori clandestini in provincia di Verona. Lì venivano coltivate e smerciate numerose piante di marijuana, 9 kg per oltre 3mila piante. In questa circostanza la Mobile ha tratto in arresto altri due cittadini cinesi che fungevano da custodi e guardiani". 
Secondo Di Paola il giro d'affari toccava i 50mila euro al mese, "tenendo conto che le piante coltivate dai criminali, venivano essiccate e successivamente confezionate e smerciate in tutto il Veneto". 

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