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Cronaca

Travolse una famiglia in A4, pirata ai domiciliari

Stabilito il rilascio di Alessandro Bonelli dopo l'incidente del weekend scorso

"È stato un colpo di sonno, non mi sento un assassino". Alessandro Bonelli, l’automobilista di Melzo, nel Milanese, che nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ha provocato l’incidente in cui sono morti due coniugi e il figlioletto di un anno e otto mesi, ha risposto oggi al giudice per le indagini preliminari, durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto. Bonelli è già uscito dal carcere. Il magistrato ha disposto la custodia cautelare ai domiciliari in luogo di quella in carcere a cui Bonelli era stato sottoposto dalla Procura di Brescia, sulla base di quanto emerso dagli accertamenti della Polizia stradale del distaccamento di Verona Sud. In passato l’uomo aveva già avuto sospensioni della patente per guida in stato d’ebbrezza. L’automobilista, che era al volante di una Bmw di proprietà del passeggero, è risultato avere un tasso alcolemico di 1,47, quasi tre volte superiore a quello massimo previsto dalla legge per poter guidare.

L’incidente è avvenuto lungo l’autostrada A4, tra i caselli di Sirmione e Desenzano, nel Bresciano. La BMW ha tamponato la vettura guidata da Alessio Peci e l’ha scaraventata contro la massicciata. Nell’incidente sono rimaste coinvolte altre 2 auto. Alessio Peci, bresciano e la moglie Silvia Marx, austriaca, sono morti sul colpo. Il figlioletto Nikolas ha lottato tra la vita e la morte fino all’alba di domenica, quando è morto. I parenti hanno autorizzato la donazione degli organi.

La famiglia stava raggiungendo Borno, nel Bresciano, il paese della Valle Camonica di cui era originario Alessio Peci. Aveva conosciuto la moglie Silvia a Padova, durante gli studi e nella città veneta i due coniugi vivevano. La disgrazia è avvenuta pochi chilometri prima del casello di Brescia ovest, dove la famiglia sarebbe con ogni probabilità, uscita per raggiungere poi la valle e trascorrere il fine settimana.

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