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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Paga il viaggio a una ragazza per farla prostituire. Arrestata 39enne a Verona

Le sue iniziali sono E.O. ed è nota con il soprannome di Mama Angel ed è accusata di tratta di persone finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Ora è in carcere a Montorio

Tratta di persone finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Con questa accusa è stata arrestata ed è finita nel carcere di Montorio una cittadina nigeriana 39enne domiciliata a Verona, in zona Borgo Roma. Le sue iniziali sono E.O. ed è nota con il soprannome di Mama Angel. È sposata, ha due figli piccoli, e il marito è indagato non per lo stesso reato ma per violenza privata.

I dettagli dell'arresto avvenuto nei giorni scorsi da parte della polizia sono stati forniti oggi, 7 febbraio, in Questura. I poliziotti veronesi sono riusciti ad ottenere elementi decisivi per l'arresto, grazie alle rivelazioni fatte da una ragazza nigeriana 24enne. Nell'aprile del 2016 questa ragazza vuole andare via dal suo paese e venire in Italia. In Nigeria, si mette in contatto con un uomo che le spiega che c'è una donna, Mama Angel, che pagherebbe il costo del viaggio, 25mila euro, per farla arrivare in Italia. La condizione però è che la ragazza si sarebbe poi dovuta prostituire per ripagare il debito. La ragazza accetta, anche se dice che non si vorrà prostituire, ma ripagherà il suo debito in altro modo. La giovane viene portata prima del viaggio da uno stregone per un rito voodoo poi nel luglio del 2016 attraverso un barcone proveniente dalla Libia arriva in Sicilia. Le viene concesso un permesso di soggiorno provvisorio e dalla Sicilia arriva in un centro di accoglienza di Pisa.

A Pisa, la giovane nigeriana entra in contatto con una donna che conosce Mama Angel e le fornisce un telefono cellulare e una sim per contattare la donna che vive a Verona. A metà del mese di dicembre sempre del 2016, due uomini prendono in consegna la ragazza, la fanno salire in un'auto e la portano da Mama Angel. La giovane è costretta a rimanere chiusa nella casa di Borgo Roma fino a primi di gennaio 2017. Il marito di Mama Angel forse non è coinvolto con la tratta di esseri umani, ma l'indagine nei suoi confronti è motivata dal fatto che l'uomo abbia tenuto la ragazza chiusa in casa. Nel frattempo Mama Angel le prova tutte pur di costringerla a prostituirsi. Addirittura degli uomini in Nigeria minacciano la madre della giovane, che per evitare il peggio accetta di andare in strada. Per fortuna sua, però, non si prostituirà neanche un giorno. Nel gennaio 2017, riesce a scappare dalla casa di Borgo Roma, arriva in stazione e prende un treno che la porti lontano. Non ha un biglietto, non ha documenti. Il suo viaggio dura fino a Frosinone. Il controllore del treno l'ha scoperta e ha chiamato la polizia. La giovane viene fatta scendere alla stazione del capoluogo laziale dove ad attenderla ci sono gli agenti.

È grazie all'intermediazione di un'associazione locale che la ragazza si deciderà a raccontare tutta la sua storia. Il fascicolo viene passato alla questura di Verona, che fatti i dovuti accertamenti è entrata in azione e ha arrestato E.O. all'interno della sua abitazione. L'indagine non è conclusa. Oltre che sul marito, la polizia vuole far luce su quella che sembra essere una piccola organizzazione e vuole scoprire anche se ci sono stati altri casi in passato. Che si tratti di un'organizzazione lo testimoniano i contatti che Mama Angel aveva in Nigeria in Italia e che hanno condotto la giovane allora 22enne verso Verona.

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