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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tragedia sul Baldo, il racconto dei soccorritori

Parla Marco Vignola, del Soccorso Alpino: "Una valanga spaventosa di 300 metri"

“Sono giunto in elicottero assieme agli uomini del 118: una valanga spaventosa di trecento metri aveva sepolto i corpi dei giovani”. A parlare è Marco Vignola, responsabile del corpo nazionale soccorso alpino e primo soccorritore sul monte Baldo. “Abbiamo tratto in salvo Michael, i cani hanno fiutato la zona e abbiamo subito ritrovato il corpo di Matteo”.

Questo l'agghiacciante principio della vicenda che ha visto tre ragazzi soccombere dinanzi alla neve del Baldo. Una slavina traditrice di trecento metri che li ha travolti sabato scorso sul versante di Malcesine, nella zona comunemente detta dei “trai alti”. Per due di loro non c’è stato nulla da fare: Luca Carletto, 17 anni e Matteo Barzoi, di 20 sono stati sepolti dalla neve e i loro corpi sono stati rinvenuti dagli uomini del soccorso alpino e dal 118.

“Tutto è iniziato nel pomeriggio di sabato scorso” afferma Vignola “Con la chiamata, verso le quattro e dieci, alla centrale del 118 di Verona Emergenze. Uno dei tre ragazzi, il sedicenne Michael Benedetti, sepolto fino alla testa ma ancora cosciente, ed è riuscito a prendere il cellulare nelle tasche e ad avvisare l'emergenza. Il coordinamento del 118 ha poi avvisato la nostra sede e sono partiti subito i soccorsi. Io sono salito sul primo elicottero che è partito e grazie alle segnalazioni siamo giunti alla zona interessata, sopra Malcesine, poco distante dalla funivia, lato nord. Dopo aver dissepolto il ragazzo e raccolto la sua testimonianza abbiamo agito d’urgenza per cercare altri sopravvissuti. Poco dopo aver diramato l’emergenza è giunta sul posto l’unità cinofila del 118 di Brescia, che nei primi momenti ha coadiuvato l’operazione di recupero.

Cani immediatamente sulla neve, quindi, e unità sanitaria posta in sicurezza distante dall’imbuto della slavina. Continua Vignola: “Attraverso la ricerca sommaria abbiamo rinvenuto il corpo del primo ragazzo, Matteo Barzoi, e ne abbiamo trasportato la salma all’ospedale”. Le operazioni sono poi rincominciate la domenica mattina, dalle sette in poi, grazie anche ai colleghi trentini di Arco, Riva e Rovereto e una nuova muta di tre cani. Dopo aver marcato la zona abbiamo ritrovato anche la seconda vittima, quella del diciassettenne Luca Carletto, distante quindici metri dal ritrovamento precedente”. Per le operazioni di soccorso sono stati impiegati quaranta soccorritori, tra le unità in forza a Verona e dei paesi trentini confinanti. “Abbiamo lavorato benissimo. Una vera operazione di squadra. La valanga è stata spaventosa: un cono lungo trecento metri e largo trenta. Ennesima catastrofe su cui Vignola intende riflettere: “Vogliamo sempre ricordare agli alpinisti di portare con sé l’Arva, il semplice kit di soccorso trasmittente. Questo anche per accelerare i tempi dell’operazione, e agevolare il lavoro delle unità cinofila”.

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