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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Borgo Venezia

Traffico di droga partito da borgo Venezia: 5 in manette e 16 indagati

Nel corso dell'indagine la Guardia di finanza ha arrestato altre 7 persone e sequestrato quasi 180 chili di stupefacente tra marijuana e cocaina. Nelle rare telefonate tra loro, i criminali usavano un particolare linguaggio per discutere della "merce"

Alle prime luci dell'alba di martedì, è scattata un’importante operazione antidroga della guardia di finanza di Verona nei confronti di una cellula criminale composta da cittadini albanesi, dell’est Europa e italiani, dedita al traffico di sostanze stupefacenti
I finanzieri del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo scaligero hanno avuto compito di eseguire 5 ordinanze applicative di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di traffico e detenzione illecita di droga a fini di spaccio.

Si tratta di un cittadino serbo di 36 anni e di altri 4 uomini albanesi di età compresa tra i 50 e i 35 anni, che dimorano nella provincia veronese (a parte uno di questi ultimi che risulta domiciliato nella zona di Lecce), i quali sono stati ritenuti responsabili dalle forze dell'ordine di una serie di approvvigionamenti di cocaina e marijuana, poi smerciate a numerosi altri pusher e assuntori locali. Insieme a questi 5, per i medesimi reati, risultano inoltre indagate altre 16 persone. 
I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Verona, la dottoressa Giuliana Franciosi, su richiesta della Procura della Repubblica scaligera, nella persona della dottoressa Maria Federica Ormanni, al termine di una serie di indagini svolte tra il febbraio 2016 e il febbraio 2017, nel corso delle quali le Fiamme gialle hanno sequestrato oltre 177 chilogrammi di marijuana e più di 1.7 kilogrammi di cocaina.

Secondo le forze dell'ordine, l'operazione «Black Widow» avrebbe fatto luce su un'attività di spaccio bene organizzata partita inizialmente dal quartiere di borgo Venezia, a Verona, per poi estendersi progressivamente ad altre parti del territorio provinciale e peninsulare.

Nel corso dell'indagine, che è stata condotta anche sfruttando intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre servizi di appostamento, pedinamento e controllo, i finanzieri hanno tratto in arresto in flagranza di reato altre 7 persone. A rendere ancora più complicata l'attività dei militari ci hanno pensato gli accorgimenti messi in atto dal gruppo criminale nell’uso delle sim-card telefoniche, le quali venivano adoperate solo per scambiare messaggi di testo con fornitori e/o altri intermediari.
Grande attenzione è stata riservata dalla guardia di finanza anche al linguaggio utilizzato nei rari colloqui telefonici tra i componenti del gruppo, per discutere sulla qualità della droga commercializzata («presentami almeno quella ragazza così la vedo se è bella oppure no…») oppure per avvertire gli altri sodali di essere incorsi in controlli delle forze dell’ordine («apri gli occhi perché ieri sera sono stato dallo Stato…»).

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