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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Roncà / Via Caduti del Lavoro

Topi morti tra i bancali di generi alimentari: sequestrate 51 tonnellate di merce dalla Finanza

Un'operazione delle Fiamme Gialle di Arzignano ha portato al sequestro della "Frutta e vegetables Import&Export", una Sas che ha la sua sede operativa in un capannone di viale del Lavoro a Terrossa di Roncà

51 tonnellate di merce alimentare, in parte anche deperibile, sono state sequestrate dalla guardia di finanza di Arzignano in un capannone di viale del Lavoro a Terrossa di Roncà, dove si trova la ditta "Frutta e vegetables Import&Export", posta sua volta sotto sequestro. L'azienda è di proprietà di due cittadini bengalesi, ha la sua sede legale nel vicentino, mentre la sede operativa si trova proprio nella provincia scaligera. La causa del sequestro sono le numerose violazioni alle normative igienico-sanitarie riscontrate dalle Fiamme Gialle e dai funzionari del Servizio igiene alimenti e nutrizione del Dipartimento prevenzione dell'Ulss 20, con il sindaco di Roncà Roberto Turri, convocato ieri sul posto dalla polizia locale, chiamato ad emettere un'ordinanza di sgombero per la tutela dell'igiene pubblico. 
I finanzieri entrati nel capannone della Sas si sono trovati davanti ad un magazzino dove la merce era stata stoccata senza considerare minimamente le norme prima citate, addirittura sono stati anche trovati un paio di bancali di generi alimentari scaduti. Inoltre nel capannone erano presenti un po' ovunque delle trappole per topi, qualche volta con il ratto morto lasciato lì. Nella parte posteriore dello stabile poi, i proprietari hanno ricavato una zona a parte, commettendo tra l'altro un abuso edilizio per cambio di destinazione d'uso, dove è stato ricavato un angolo cottura con bombola a gas e lo spazio per un paio di brandine. Lì una porta conduceva alla zona posteriore, adibita a discarica a cielo aperto e servizio igienico. Su un lato del capannone infine, sempre all'aperto, erano state accatastate cassette di frutta di marcia. Tutto sequestrato, compresa la frutta e la verdura caricata su un furgone non refrigerato e pronta per essere distribuita negli indian store del vicentino e del padovano. Uno dei due soci, un uomo di 44 anni presente anche ieri, l'aveva caricata il mattino stesso a Milano. 

L'operazione ha preso il via dopo un posto di blocco della Finanza, che ha fermato proprio il veicolo non refrigerato, e quindi inadatto a trasportare alimenti. Da lì è partito un controllo fiscale, seguito dal blocco di un altro furgone con due bengalesi alla guida. Ieri infine il terzo stop, con le Fiamme Gialle che hanno deciso di "accompagnare" il veicolo in azienda. A quel punto è avvenuto la scoperta, con uno dei soci che ha giustificato il retro del capannone adibito a dormitorio, affermando che veniva utilizzato in occasione di consegne a tarda notte per evitare di rientrare, stessa cosa per fornelletto e bombola. 
Sequestrata quindi merce e locali, in attesa dello sgombero, ma peri i due bengalesi i problemi potrebbero non essere finiti. Rischiano infatti di dover rispondere alle accuse di violazione della norma sul corretto stoccaggio, conservazione e distribuzione di merci alimentari di provenienza estera.

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